Fraintendimenti., 2 Maggio 1886 - tardo pomeriggio, cielo sereno

{ Caris Maya Curthrose }

< Non credo sia un problema per te..> Disse, stendendo le labbra in un sorriso quasi irriverente. Davvero non credeva che fosse un grande problema per l'amico offrire oppio ed assenzio a delle belle ragazze, per quanto di dubbia moralità.
< Oh e so cosa pensi.. Ma sappi che non andrò da Carlise a meno che non sia strettamente necessario. Strettamente.>
Fece una lunga pausa, prima di tirare uno strano sospiro.
< Ecco vedi, c'era un ragazzo al parco che mi ha fatto vedere l'articolo. Al momento non me ne sono accorta, perchè ero fuoriosa, ma a ripensarci ora, con la mente lucida.. Si è lasciato sfuggire qualcosa, sembrava quasi.. quasi saperne qualcosa.>

{ Caris Maya Curthrose }

Arricciò le labbra, rimanendo lunghissimi istanti in silenzio a parlare. Era ancora rannicchiata sul divano e si circondò le gambe con un braccio. Alla fine fece un sospiro e scosse la testa.
< Dannazione. Non resco a ricordarmi le sue parole. Ma ho come la sensazione.. Che ne sapesse di più.> Di nuovo scosse appena il capo, abbandonandosi meglio allo schienale del divano.
Ad ogni modo, i suoi sensi raramente sbagliavano.. O per meglio dire, le sue impressioni.
< E' il figlio dei Blanchard.> Disse, tornando a cercare lo sguardo chiarissimo e tagliente dell'amico. < Si chiama..> Ci pensò su qualche istante, prima di distenere le labbra in un sorrisetto. < Louis.>

{ Caris Maya Curthrose }

Distese le labbra in un sorriso divertito < Ce ne sono due, caro mio. Una ha diciotto anni, mi sembra.. L'altra più piccola, non penso possa interessarti. O almeno credo!> L'ultima frase era vagamente ironica.
< Penso di sì..> Aggiunse poco dopo. Di certo preferiva di gran lunga andare da Louis Blanchard che vedere quello scribacchino da quattro soldi. < E una bella idea! Siamo sepre disposte a fare pettegolezzi di questo genere.> Ovviamente, nonostante il plurale, non si includeva affatto nella categoria "donne", esattamente la stessa esclusione applicata poco prima da Dorian.
Lei aveva un'etichetta particolare, tutta sua, chiamata "Caris Maya Curthrose". Unica ed irripetibile.
E guarda a caso diversi gradini sopra rispetto alla categoria "donne".

{ Caris Maya Curthrose }

Ridacchiò semplicemente alle sue prime parole, prima che sulle sue gote si spandesse un lieve rossore. Era abituata ai complimenti, ma quelli di Dorian erano i pochi che le facessero ancora effetto. Lo guardò in silenzio per qualche istante, quasi in contemplazione.
< Vedremo di farci fruttare questa cosa, allora.> Commentò infine, prima di sporgersi leggermente verso di lui ed appoggiarsi al suo corpo, come per stare più comoda.
< Oh lo so bene, che le ragazze non riescono a dirti di no.. Non ci riesco nemmeno io! Quindi.. Sei precettato per la visita a casa Blanchard.. Ma sappi che non ti abbuona la capatina nell'East End.>

{ Caris Maya Curthrose }

Sorrise anche se era difficile dire se era un gesto dettato dalle prime parole dell'amico oppure dal suo piccolo gesto.
< Oh lo so bene.. E so anche che piace anche a loro farsi ingannare.> Fece schioccare le labbra tra di loro, in una movenza piuttosto soddisfatta. Ancora non si spostò da quella posizione, le piaceva stare appoggiata a Dorian.
< E sì, spero anche io per lui che si sia volatilizzato.> Aggiunse, con aria interessata, ma non tanto quando quella del dandy < Altrimenti passerà.. Come dire, un pessimo quarto d'ora.> Un modo di dire, ovviamente: quel poveraccio ne avrebbe passate di cotte e di crude.