Chaleur., 10 giugno 1886 - pomeriggio, poco nuvoloso.

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»Ganymedes
view post Posted on 6/1/2009, 13:57




{ Adrian Edlinger }


Rimase fermo, immobile, gli occhi spalancati, che cominciavano a bruciargli - un po' per il sole, un po' per le lacrime che volevano uscire, dispettose - quando sentì quelle parole.
Era così, allora. Era stato un errore, per lui. Ma no, sicuramente lo stava dicendo perchè travolto dalla rabbia.
Eppure quelle parole...quelle parole lo avevano fatto sentire come investito da una secchiata d'acqua gelida.
Però, aveva torto. Lo conosceva, lo conosceva come le proprie tasche. Conosceva il suo passato - almeno una parte -, le sue paure, ambizioni, desideri. Lo conosceva come il palmo della sue mani.
Respirò profondamente, ed in quel momento si rese davvero conto di aver fatto un'enorme stupidaggine. Aveva assecondato il suo orgoglio, e ne stava uscendo sconfitto e ferito.
"Vuoi davvero che me ne vada?" sospirò, stanco.
 
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view post Posted on 6/1/2009, 17:42
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"ovosodo"

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Deidara Sayonji }


Abbassò lo sguardo, facendo dei profondi respiri, mentre l'intensità con quale stringeva i pugni diminuiva.
Forse si stava davvero calmando, o forse gli serviva solo respirare; perché, fino ad allora, sebbene avesse il respiro irregolare aveva respirato poco e niente. Ed anche ora, continuava a sentirsi soffocare, anche se un pò meno.
« Fa quello che vuoi » aveva mormorato, con la voce che sì: tremava, e non gli importava proprio nulla. Aveva abbassato il capo, coprendo gli occhi chiari con le dita, andando ad asciugare qualche lacrima che, offuscandogli la vista, aveva dovuto a forza far uscire.
Tirò sù col naso, finendo per ridacchiare; stava ridendo - e piangendo, anche se lo tratteneva - di sè, del fatto che, come anni prima, era stato un completo idiota. L'amore non era per lui, affatto, non quello da condividere, almeno.
Non quello umano, ecco.
 
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»Ganymedes
view post Posted on 6/1/2009, 18:47




{ Adrian Edlinger }


Che idiota.
E ora si trovava lì, fermo, indeciso sul da farsi.
Un'immensa parte di lui avrebbe voluto restare, buttarsi ai suoi piedi e implorare perdono, dire che lo amava e che non avrebbe potuto vivere senza di lui; ma c'era una piccola parte, nascosta da qualche parte, che gli diceva di andarsene, di allontanarsi per qualche tempo; stare da soli.
Il solo pensiero lo fece rabbrividire, ma, dopotutto, pensò, era la cosa più giusta.
La loro relazione non sarebbe più stata la stessa, se Deidara fosse passato sopra quella faccenda senza una parola.
Guardò il ragazzo: stava piangendo, anche se cercava di nasconderlo, ed era scosso dai singhiozzi - o era una risata?
"Mi dispiace." sussurrò.

Idiota! Resta qui!
No.
Sei uno stupido, e lo sarai sempre. L'amore non fa per te, uccide la tua razionalità!
...
Resta qui!
Ah, sta' zitto.

Indugiò ancora un attimo, poi si voltò, e se ne andò, lasciando che un'unica lacrima gli scendesse su una guancia.
 
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view post Posted on 6/1/2009, 18:58
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"ovosodo"

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Deidara Sayonji }


Prese un respiro, voltandosi di spalle, senza volerne sapere più niente. Se voleva restare o meno non erano affari suoi; lui aveva già dato fin troppo spettacolo in quel parco, con tutta quella gente che continuava a guardarli, tentanto di fare gli indiscreti.
Che poi tanto indiscreti non erano, e tra poco avrebbero prese le urla anche loro.
Prese un altro respiro, estraendo portasigarette e fiammiferi dalla tasca, accendendosene prontamente una.
Sentì solo i passi di Adrian allontanarsi, mentre continuava a fissare il pavimento; del cielo non ne voleva più sapere. Al diavolo tutto.
Ora, esisteva solo la sigaretta.
 
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18 replies since 4/1/2009, 22:17   269 views
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