| {James Volkov}
Adeguò il suo passo al rallentamento di Caris, tenendo tuttavia l'attenzione su di lei. Ascoltò ogni parola con interesse ed infine sorrise. "Detto in maniera diversa, ma abbiamo lo stesso concetto del matrimonio, in fondo" Il suo era senza dubbio con molte meno pretese di quello di lei, ma sul modello di persona da trovare erano senza dubbio in perfetta sintonia. "L'amore è senza dubbio il più bel sentimento che possa esserci e che qualcuno possa provare, e non necessariamente per un'altra persona. Ci sono molti modi di amare qualcuno o qualcosa. Eppure sono convinto che sia l'amiciza ad essere assolutamente essenziale nella vita di ognuno" asserì con lo sguardo luminoso, mentre estraeva dalla tasca interna della giacca un foglietto ed una penna stilografica. Da quando aveva iniziato a lavorare per quel strampalato di Krane e per il suo ancora più strampalato maestro russo aveva preso l'abitudine di avere sempre carta e penna carica a portata di mano. "Anche se devo ammettere che non è sempre facile trovare una vera amicizia. Voi siete stata fortunata sotto questo punto di vista?" le domandò in tono colloquiale mentre scribacchiava qualcosa sul foglietto che aveva in mano, la stessa con cui reggeva il bicchiere per lo stelo, tra le dita. "In effetti le signorine di oggi sono più sfacciate di quelle di ieri, ma lasciate che ve lo dica, non è che mi dispiaccia particolarmente. In fondo la maggior parte del corteggiamento spetta sempre a noi uomini, ma ci facilitate il compito di intedere i vostri sentimenti verso di noi" Aveva finito di scrivere e aveva rimesso la penna a posto, passando a tenere il foglietto con la mano ora libera. "E' doloroso per l'orgoglio maschile subire il rifiuto di una signorina di cui si era sicuri di aver avuto ragione" Tornò a guardarla in viso con un sorriso come se a lui quell'evento non fosse mai successo e ne avesse solo sentito dei racconti. Il che era vero, in fin dei conti. Tranne che per Sarah. "Non crucciatevene, in amore non si è mai preparati" replicò prima di bere un sorso di vino, ormai bel oltre la metà del bicchiere e sempre più vicino al fondo. "Avete ragione, io non credo che possa esistere anche solo una persona al mondo che non sia in grado di innamorarsi o amare almeno una volta nella vita. Lo troverei..." assottigliò gli occhi in un'espressione assorta, cercando una parola adatta per definire il suo pensiero. "Triste" ammise infine. Poteva anche credere che Caris pensasse che si potesse vivere senza amore, ma che lei stessa non si reputasse in grado di amare era al di fuori di ogni sua comprensione. "Voi non lo trovereste triste, se un giorno doveste rendervi conto di non essere in grado di amare?" le chiese accigliato, con il tono di voce indicato per formulare una domanda ipotetica e generale. Le porse il foglietto che ancora teneva in mano; era bianco e della grandezza di un biglietto da visita. Se Caris lo avesse preso, vi avrebbe potuto leggere queste parole: Un giorno L'amore incontrò l'Amicizia e le chiese: "Cosa ci stai a fare tu, se ci sono già io così grande e bello?" E l'Amicizia rispose: "A portare un sorriso dove tu hai lasciato una lacrima" scritte in nero e con una calligrafia ordinata e abbastanza elegante, propria di chi era abituato a scrivere.
|