So you think you can tell Heaven from Hell?, 4 AGOSTO 1886 - SERA - BEL TEMPO

{Adrian Edlinger}

Vuoi giocare, eh?
Lo avrebbe stuzzicato, invitato, ma era deciso a non fare il passo decisivo: quello sarebbe spettato al biondino.
Con un sorrisetto, fece vagare le dita sottili sulla linea elegante della mandibola di Casey, sfiorando di tanto in tanto il collo sensibile con i polpastrelli.
"Un ragazzino con un certo caratterino, direi."

[Casey Casem]

Inconsciamente distese il collo per facilitare Adrian nelle sue carezze, che mostrava di apprezzare parecchio.
Con un sommesso mugolio di piacere, chiuse gli occhi per godersi meglio quelle dita bollenti sulla pelle.
''Solo un po'.'' disse, arriciando le labbra ''Ma posso essere anche molto docile, a volte...'' quella frase lasciava decisamente intendere.

{Adrian Edlinger}

Ritirò piano la mano, facendo in modo che il viso del ragazzo seguisse le proprie dita per qualche secondo; la poggiò quindi sul tavolo, di nuovo.
"Ma che bell'agnellino."

Avrebbe resistito; se ne sarebbe anche andato a bocca asciutta, ma non si sarebbe mosso da quella sedia prima di lui.

[Casey Casem]

Aveva lasciato, con molto disappunto, che la sua mano si ritiraesse.
Si stava stancando di questo tira e molla.
''E tu cosa sei? Un lupo...'' le sue dita scivolarono lentamente lungo la mano di Adrian fino a intrufolarsi sotto il polsino, a contatto con la pelle ''O un semplice cagnetto domestico?'' anche il suo piede si mosse, sotto il tavolo, fino ad accarezzargli una gamba.
Tu non ti muovi, eh? Allora lo faccio io...

Edited by MrsGray} - 3/1/2010, 17:15

{Adrian Edlinger}

Appena le due mani vennero a contatto, Adrian sentì un flebile brivido scorrergli lungo la schiena; toccare qualcuno per cui aveva della considerazione in più gli faceva sempre questo effetto.
La gamba del giovane si mosse impercettibilmente sotto il tavolo, per assecondare i movimenti dell'altro. Finalmente si era svegliato.
"Direi un lupo assopito; non è troppo cauto svegliarlo..."

[Casey Casem]

Sorrise alla reazione decisamente positiva dell'altro al suo tocco e intensificò le carezze sotto il tavolo, intrecciando la sua gamba a quella di Adrian.
''Non ho paura...'' disse, spavaldo.

{Adrian Edlinger}

Quel ragazzino lo meravigliava ogni istante di più. Dov'era finito il cherubino aggressivo e timido che aveva incontrato? Possibile che la sua anima si lasciasse manipolare così facilmente?
Non che dispiacesse ad Adrian, anzi.
"Se non hai paura, ora svegliami."

[Casey Casem]

Non aggiunse altro. Districò la gamba dall'intreccio e ritirò la mano da quella di Adrian, per poi lentamente alzarsi dal suo posto e dirigersi verso di lui, con sensualità predatrice. Si abbassò all'altezza del suo orecchio e sussurrò: ''Ti aspetto fuori.'' e con grazia si avviò all'uscita, lanciandogli un ultimo sguardo, carico d'aspettativa, prima di superare l'uscio.
Se si aspettava che lo baciasse lì, davanti a tutti si sbagliava di grosso!
E poi se lo voleva -e ne era certo- lo avrebbe seguito fuori.
In amor vince chi fugge.
Si ripetè con un sorrisetto.

Il repentino cambio di temperatura lo fece rabbrividire e fu costretto a infilarsi cappotto e guanti. Decise di mettere anche la sciarpa, ma prima di annodarla al collo, la osservò, rigirandola fra le mani.
Tutto per una sciarpa...
Ridacchiò, e annodò il pezzo di stoffa al collo con un gesto teatrale, mettendosi poi ad aspettare, addossato alle pareti esterne del Noir.


Edited by MrsGray} - 17/12/2009, 19:48

{Adrian Edlinger}

Che stupido.
Non l'avrebbe ammesso nemmeno sotto tortura, ma un po' c'aveva sperato, quando Casey si era avvicinato a lui - con quel fare così felino, poi, era come se avesse un cartello con, a caratteri cubitali, la scritta "Saltatemi addosso".

L'aveva fregato! Si diede dello stupido un'infinità di volte, divertito da come quel ragazzino l'aveva così suadentemente raggirato. Avrebbe fatto strada, eh.

Agì d'impulso. Quel tira e molla aveva stufato anche lui: mise violentemente sul tavolo qualche sterlina, che tintinnò rumorosamente contro la superficie; con passo decisamente spedito si diresse verso l'uscita, aprì la porta e la lasciò chiudere dietro di sè.

Non gli ci volle molto prima di ritrovarlo: Casey se ne stava lì, tranquillo e sornione come un gatto, appoggiato alle pareti del locale.
Gli si avvicinò velocemente, afferrandolo per il cappotto, e trascinandolo in una viuzza accanto.

[Casey Casem]

Vide uscire Adrian come una furia e appena questi lo avvistò si limitò a fare spallucce e a sorridergli sardonico. Si intuiva da un miglio di distanza che era furioso perchè, in fondo, ci era cascato.
E lui ci stava godendo come un matto.
Ma si divertì un po' meno quando il giovane lo trascinò in malo modo in un vicolo lì vicino.
''Ehi, ma che...?''
Non fece in tempo a dire, che Adrian lo sbattè contro il muro e lo bloccò con le braccia.
Lo fissò, gli occhi sbarrati per la sorpresa.
Poi scoppiò in una vezzosa risata.
Aveva vinto.
''Ci eri cascato?'' disse mordendosi il labbro inferiore ''Sarò soltanto un ragazzino, ma non sono certo stupido. L'ho capito subito, sai?'' lo guardò con gli occhi languidi, la sua voce era carezzevole come la seta.

{Adrian Edlinger}

Avvicinò pericolosamente il proprio viso al suo, le iridi brucianti in quelle più limpide del ragazzo.
Sorrise, sfiorando la sua guancia con le labbra.
"Pensi di aver vinto? Sei un vincitore che muore dalla voglia di essere martoriato a forza di baci contro un muro, questo tipo di vincitore?"
Il fiato caldo lambiva il volto del più giovane, come una carezza calda ed odorosa di alcool.
"Non sei stupido, ma la tua anima è incredibilmente malleabile. Con così poche parole ti ho trasformato in una creatura così passionale. Mormorava le parole spostando via via le labbra verso le sue, ritrovandosi infine quasi a baciarlo, pochi millimetri ad evitare il contatto.
"Potrei andarmene, ora...saresti ancora il vincitore?" soffiò, languido.

[Casey Casem]

Non oppose la benchè minima resistenza a quel dolce assalto. Il suo fiato, la sua bocca, le sue mani. E' vero lo accendevano di passione. Tuttavia rispose: ''Lo rimarrei in parte...Credi di essere l'unico ad aver cambiato qualcuno? Anche tu sei stato manipolato questa sera.'' le labbra ormai vicinissime ''Sì potresti andartene, ma saresti tu a sentirti incompleto.''
Dove trovava ancora la forza di sfidarlo?
Era ormai sfibrato da quel reprimere continuo eppure non perdeva occasione per stuzzicarlo ancora.

{Adrian Edlinger}

La situazione stava diventando insopportabile; si stava trasformando in una specie di gara, e chi avesse ceduto avrebbe perso. Pensandoci bene, era così fin dall'inizio.

Mantenne le labbra lì, così terribilmente vicine alle sue. La voglia di annullare quei pochi millimetri era enorme, la preoccupazione di essere scorti da dei passanti non lo tangeva minimamente.
"Ne sei così sicuro? Potrei lasciarti qui fremente, con le labbra così oscenamente arrossate, e imbattermi in qualcun altro e ripetere il gioco. Non perderei niente comunque, ragazzino."

[Casey Casem]

Era troppo.
Davvero troppo.
Quella situazione stava diventando insostenibile.
''Siamo tutt'e due sulla stessa barca.'' ansimò, cercando senza successo di simulare un'aria di sufficienza ''Il punto è che dovrai prima trovarlo un altro come me.''
Eh no, non mi avrai così facilmente, caro mio.
Ma tradendosi, spingeva instintivamente il bacino verso Adrian, per annullare la distanza fra i loro corpi.
Stava cominciando ad averne disperatamente bisogno.

{Adrian Edlinger}

Rise sommessamente.
Sentiva distintamente la pressione del corpo di Casey contro il suo, sempre più insistente.
Sarebbe scoppiato.

"Sei così sicuro di te stesso! Dimostrami, allora, questa tua virtus. Adesso, o mi vedrai staccarmi da te e lasciarti in balia di questa brezza estiva che raffredderà i tuoi sensi. Ultima occasione, my dear boy." soffiò.

Aveva davvero intenzione di andarsene e lasciarlo lì, come se non si fossero mai incontrati, se la situazione non si fosse evoluta per mano sua. Era troppo frustrante, il gioco lo logorava intimamente.