La foto della casa arriverà appena ne trovo una che mi piace.. Flower's ShadowJames Volkov: 'Nessuno ti ha ancora dato un soprannome?'Yvette: 'No, nessuno.'James Volkov: 'Allora potrei dartene io uno...'Yvette: 'Perchè no? Fai pure.'James Volkov: 'Per me sei come un'ombra che s'insinua nella gente, ma hai una fragile apparenza, sei come un fiore delicato con la forza distruttrice di un'ombra tentatrice della notte. Per me sei "un fiore d'ombra". Ti piace?'Yvette: 'Lo trovo perfetto.'James Volkov: 'Flower's Shadow.'Un ambiente confortevole e
caldo.
Lo specchio della padrona della piccola casa a un piano situata proprio all'inizio della via: Downing Street n°3.
Ci sono 4 stanze:
Una cucina perfettamente attrezzata, vista la mania di Yvette per il buon cibo, arredata con mobili di perfetta fattura vittoriana. Al centro della stanza vi è un grande tavolo scuro, usato sia per mangiare, quando Yvette è sola, sia per preparare le pietanze del giorno. Proprio di fronte ad esso, a ridosso del muro opposto alla porta, c'è una stufa nera accompagnata da dei ripiani in legno dello stesso colore del tavolo. Nella parte destra della stanza vi sono tutte le credenze che contengono i cibi e alcuni dei suoi attrezzi da cucina. Incastonato nella parete sinistra vi è un camino, genericamente munito di calderone in bronzo per preparare le zuppe. Il pavimento era opaco, di un marrone tendente al rosso, in opposizione alle pareti che erano una particolare sfumatura di beige;
L'accesso alla cucina era situato su uno stretto corridoio nascosto, che portava al salone, così da non avere diretto accesso alla cucina dal salone. Quest'ultima stanza è la più grande e luminosa della casa. Munita di ampie vetrate che mostravano il periferico panorama di Downing Street.
Qui Yvette passava il suo tempo a dilettarsi nella lettura, ma anche in altre attività più particolari... Nel salone, sulla parte destra, vi era una piccola libreria, rifornita di tutti i suoi libri preferiti, comprese alcune opere di Edgar Allan Poe. Proprio al fianco di essa vi era una poltrona in velluto verde scuro, isolata da quelle che si accostavano al divano, per poter leggere in tranquillità. Accanto alla poltrona vi era una sorta di altissimo candelabro in ferro battuto nero che faceva da lampada da terra. In molti rimanevano affascinati da esso per via della sua storia e di quella delle sue candele color dell'oro. Dello stesso colore delle candele erano le cornici di alcuni quadri appesi alle pareti, non era oro vero, bensì Yvette si era divertita a dipingerle con una sua amica pittrice e appassionata d'arte. Nella stanza quadrata, a ridosso della parete opposta a quella che portava alla cucina, vi era uno splendido divano di velluto verde, i cui braccioli e "gambe" erano in tinta con le cornici e le candele. I colori principali che dominavano il salone erano contrastanti, caldi e freddi accostati insieme: verde e oro, argento e rosso... Questi ultimi due colori facevano capolino tra le tende, i cuscini ed il tappeto. Le prime erano lunghissime, rosse con dei ricami dorati e argentati, e toccavano il pavimento lucido, quasi dello stesso colore di quello della cucina, solo non tendente al rosso. La finestra su cui erano state montate le tende, si trovava esattemente nel lato opposto della stanza rispetto al divano. Era una grandissima vestrata che occupava gran parte del muro, eccezion fatta per la piccola arcata che portava al corridoio per la cucina. I cuscini sparsi sul divano erano rossi e argentati, mentre il tappeto era rosso, con una fantasia che riprendeva tutti i colori della stanza. A ridosso della parete di sinistra, opposto a quello della liberia, vi era un semplice piano a muro scuro;
Poi vi era il bagno, altra parte della casa arredata con mobili dai colori scuri. Qui, proprio di fronte al grande lavabo color del bronzo, vi era un immenso specchio, la cui cornice riprendeva il colore del lavandino. I sanitari erano di una sfumatura del bianco tendente al beige, sistemati a ridosso del muro opposto a quello del lavabo, essendo la stanza rettangolare ed essi, e il lavandino, posti a ridosso delle pareti più lunghe. Sia in bagno che in salone vi erano vasi di fiori qua e là. Nel primo vi erano sempre delle rose rosse fresche, mentre nel secondo dipendeva dall'umore di Yvette;
La camera da letto della donna era indefinibile per l'accostamento di stili diversi. Il letto era a ridosso della parete principale, sopra al quale vi era una splendida coperta che andava dal viola al nero, sfociando a tratti nel rosso, coi dei ricami argentati. Sopra al letto vi era un drappo di tessuto identico a quello della coperta, che scendeva lungo il muro increspandosi in piccole onde. Alla destra del letto vi era un armadio scuro a tre ante ed una cassettiera dello stesso colore. Dall'altra parte vi era una scrivania che aveva un pannello sulla parte superiore, che poggiava contro la parete. Per l'esattezza questo pannello era formato da tanti piccoli cassetti, che lasciavano posto al centro per un piccolo specchio. Davanti al letto vi era un soffice tappeto rossatro, quasi viola. Ed infine una miriade di dipinti, appesi sulle pareti ai lati del letto, riempivano il vuoto rimanente.
Non bisogna lasciarsi ingannare dalle apparenze, nonostante il ricco arredamento, la casa non appariva sontuosa, visto che alcuni materiali usati per i mobili, ed alcune stoffe usate per tende e coperte, non erano dei migliori. La fantasia di Yvette, però, da un tocco di eleganza all'intera casa, riuscita meglio di quanto credesse.
Il discorso all'inizio non fa parte di una giocata, l'ho inventato io per spiegare il nome della casa...
Edited by Dark_Dreamer - 21/11/2008, 20:06