| [Walker Kulkuri Yksinäinen]
Testa china, sufficientemente orientata da consentirgli una visione opportuna, era quella lieve inclinazione a non lasciar intravedere l'espressione degli occhi nascosti sotto la tuba. Si soffermò sulla soglia, leggendo qualcosa che aveva scorto, riassumento o incanalando un pensiero, come di consueto abituato ad immergersi nel mondo della coscienza tattile. La cosa che più sopra ogni altra lo appagava. Rialzò giusto il volto per proseguire, attraversando con lente falcate un salone, appoggiandosi ad uno stipite e sguardo incuriosito, inclinando la testa verso destra, mentre il colore scuro dei suoi abiti, il soprabito lungo e nero, slanciato, il gilet e la camicia bianca facevano buon contrasto con l'ambiente. Non si concentrò sui soggetti, non importavano. Erano spazi da riempimento, come mobili in una stanza. E il loro continuo brusio e lieve movimento era sufficiente per renderli paradossalmente statici. Ma non si sprecò a frenarsi quando i suoi occhi si fermarono, immobili, rendendo al contrario la sua mente più dinamica di quanto non lo fosse tutto il resto. Alla fine della loro traiettoria v'era un soggetto conosciuto, sin troppo. Non volle scomporsi, non ce ne era bisogno. Ne aveva intenzione di attirare in qualche modo l'attenzione avvicinandosi eccessivamente. Voleva cogliere la sorpresa, non quella crescente, quando ci si accorge che qualcuno ci viene incontro, ma quella incredula, che da lontano gusti con gelido ardore. Perciò, sufficientemente distante da Flavien perchè s'udisse un suono disturbato, emise una lenta e profonda risata, accompagnata dall'inclinazione della testa e da non un sorriso, ma bensì un ghigno. Mostrando stavolta tutta l'arroganza posseduta e ben imbrigliata da quei lineamenti.
Edited by Lunira~Aenima - 10/12/2008, 00:29
|