Passeggiata al sole, 7 Giugno 1886 - tarda mattinata - bel tempo

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†Camelia†
view post Posted on 18/12/2008, 00:43




[Victor Léon Hathorne]

Un lieve venticello, accarezzava il suo volto, smuovendo a malapena i lunghi capelli legati dal nastro rosso.
Trovava piacevole, camminare nel parco nelle belle giornate di sole, era una cosa che trovava estremamente rilassante.
Percorreva, senza alcuna fretta il sentiero alberato, immerso nei suoi pensieri, senza badare troppo alle persone che passeggiavano.
Poco distante da lui, notò una panchina vuota, e ci si diresse.
Si accomodò, prese dal suo taschino, un porta sigarette d'argento, l'apri e ne tirò fuori una sigaretta, la portà alle labbra sottili, e l'accese aspirandone il fumo del tabacco.
Soffiò via il fuomo, e iniziò a fissare il portasigarette, assorto in pensieri riguardanti la medicina, prese un'altra boccata di fumo e sospirò "troppi pensieri" pronunciò quasi bisbigliando.
 
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Dark_Dreamer
view post Posted on 18/12/2008, 00:55




[Leyla Rachel Goodwill]

Suo fratello l'aveva appena lasciata al solito posto, a tre passi dalla solita panchina dove soleva sedersi quando non aveva voglia di muoversi a tentoni.
Capitavano delle giornate in cui sentiva il desiderio di camminare, quindi contava i passi che faceva e li ripercorreva avanti e indietro per essere certa di tornare sempre alla panchina. Questo non succedeva solo quando non era sola. Quel giorno lo era, quindi iniziò a contare sotto voce i propri passi. Una volta giunta al terzo seppe di essere esattamente davanti alla panchina. Allungò entrambe le mani per accertarsi di non finire a terra, ma c'era qualcosa che non andava. Com'era possibile che riuscisse a tenere la panchina tra due mani e che improvvisamente fosse diventata così soffice?
Sussultò quando comprese che stava sfiorando il volto di qualcuno. Le scappò un verso sorpreso, ma non disse nulla.
Chi era?
 
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†Camelia†
view post Posted on 18/12/2008, 01:44




[Victor Léon Hathorne]

Victor, tirato fuori dai suoi pensieri in modo inaspettato, alzò lo sguardo sconcertato verso la ragazza, che gli stava sfiorando il volto con le mani.
Notò la sopresa della giovane, quasi come, non si aspettasse di trovare nessuno seduto su quella panchina.
Le sorrise guardandola negli occhi, ma si accorse subito di un dettaglio, in quel candido viso contornato da morbidi capelli color nocciola, i suoi occhi erano privi di luce.
E' cieca
Nel suo lavoro, gli era capitato abbastanza spesso, di visitare soggetti con tali problemi.
Afferò delicatamente, le mani della fanciulla, alzandosi in piedi "Avete bisogno d'aiuto, signorina? Se cercate la panchina, posso aiutarvi a sedervi" parole pronunciate con tono gentile, e con voce bassa e calda.
 
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Dark_Dreamer
view post Posted on 18/12/2008, 02:02




[Leyla Rachel Goodwill]

Aggrottò la fronte stranita. "Grazie. In genere mi basta contare i passi per non sbagliare, ma questa volta ho trovato una sorpresa..." disse con voce leggera, era un pò timida agli inizi.
In genere a quell'ora quella panchina non era mai occupata, chissà per quale motivo quell'uomo - almeno le pareva che lo fosse dalla voce - si trovava lì. "Scusatemi, non volevo essere..." si bloccò un attimo. "...invadente."
 
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†Camelia†
view post Posted on 18/12/2008, 02:42




[Victor Léon Hathorne]

Rise dolcemente, alle parole quasi imbarazzate, dalla fanciulla.
"Non si preoccupi signorina, a quanto pare, sono io a doverle chiedere scusa, per averle invaso lo spazio".
Osservò le mani della ragazza tra le sue, erano minute e quasi sembravano perdersi nelle mani di Victor.
Le si avvicinò ulteriormente, e con movimenti gentili, la fece girare con le spalle verso la panchina.
"Ecco, ora alle vostre spalle, avete la panchina, potete accomodarvi senza timori".
Le lasciò andare le mani "siete qui da sola?" osservò per un momento la sua pelle chiara, per poi sedersi nuovamente "spero che non le dispiaccia, se mi fermo un'altro pò sulla panchina. Con la bella giornata di oggi, trovo che sia estremamente piacevole starsene all'aperto"
 
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Dark_Dreamer
view post Posted on 18/12/2008, 10:31




[Leyla Rachel Goodwill]

Sorrise per le parole dell'uomo, certa che la direzione in cui l'aveva rivolto fosse sbagliiata come al solito.
"Non scusatevi, non avete fatto nulla di male."
Pensò al fatto che l'uomo tenesse le sue mani tra le sue solo nel momento in cui gliele lasciò andare.
"Grazie." disse con voce più sicura, portando prima le mani sulla panchina e poi sedendosi.
"Sì. Ogni tanto mio fratello mi concede un pò di tempo per me fuori di casa. Sa che ne ho bisogno." sorrise di nuovo. "Non mi dispiace affatto e poi non dovete chiedermi il permesso, davvero." si accarezzò il collo con una mano che poi riportò in grembo.
 
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†Camelia†
view post Posted on 18/12/2008, 13:38




[Victor Léon Hathorne]

"Capisco", appoggiò le spalle alla panchina, e tirò indietro la testa, rivolgendola verso il cielo azzurro.
Era raro vedere un cielo così limpido.
Chiuse gli occhi, e iniziò a massaggiarsi le palpebre con i polpastrelli delle dita, ultimamente, a causa del troppo lavoro, dormiva davvero poco, e quasi meccanicamente aggiunse "dovrebbe uscire più spesso da casa, le farebbe bene, sopratutto in giornate come queste".
Aprì gli occhi, e senza muoversi da quella posizione, con le mani, prese un'altra sigaretta dal contenitore d'argento, e la portò alle labbra.
Girò di poco gli occhi verso la ragazza "le dispiace se fumo?".
 
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Dark_Dreamer
view post Posted on 18/12/2008, 23:58




[Leyla Rachel Goodwill]

"Non mi serve di uscire spesso di casa perchè..." 'non vedo ciò che ho intorno' pensò senza dirlo ad alta voce. Odiava dire a parole che era cieca. Non lo aveva mai fatto e mai lo avrebbe fatto. "Insomma, diciamo che non ne ho motivo." fece un mezzo sorriso, passandosi una mano tra i morbidi ricci scuri. Teneva il viso rivolto verso un punto buio davanti a sè. Non aveva idea di cosa avesse davanti a sè, ma le sarebbe piaciuto saperlo in maniera dettagliata.
"Fate pure, non mi da fastidio." disse senza battere ciglio, portandosi una mano sul collo ed iniziando a sfiorarlo coi polpastrelli. Era un gesto che ormai faceva per abitudine, mentre prima le capitava di toccarsi il collo solo per calmarsi nei momenti di nervosismo.
"Come vi chiamate, sir?"
 
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†Camelia†
view post Posted on 19/12/2008, 00:18




[Victor Léon Hathorne]

La guardò sfiorarsi il collo, trovando il gesto quasi ipnotico.
Distolse lo sgardo e si accese la sigaretta, "posso immaginare, che per lei, non sia il massimo uscire da casa, ma sicuramente, sia la sua pelle che il suo corpo, ne gioverebbero, mi creda".
Si sedette in modo più composto, rivolgendo lo sguardo alle persone che passeggiavano serene nel parco.
"Sono il conte Victor Léon Hathorne, lieto di fare la sua conoscenza, signorina?" disse gentilmente.
 
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Dark_Dreamer
view post Posted on 19/12/2008, 01:05




[Leyla Rachel Goodwill]

"Passare i pomeriggi in giardino può dirsi uscire di casa?" sorrise timidamente, chiedendosi il motivo di una spiegazione tanto razionale da parte dell'uomo.
"Signorina Leyla Rachel Goodwill." rispose alla domanda di Victor col sorriso ancora stampato sulle labbra. Appariva timida e dolce, ma toccando i tasti sbagliati cambiava completamente. Quando si andavano a toccare i cosiddetti "punti dolenti", lei iniziava a farsi prendere da una strana agitazione che, invece di portarla a chiudersi, la faceva aprire.
 
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†Camelia†
view post Posted on 19/12/2008, 01:28




[Victor Léon Hathorne]

"Avete davvero un incantevole nome, signorina Goodwill" aspirò la sigaretta "Leyla..." soffiò via il fumo "un nome che evoca storie di principesse, che dimorano in luoghi incantati, lei non crede?" rise soavemente.
"Per quanto riguarda il vostro giardino, signorina, se è grande abbastanza, da permettervi di fare lunghe passeggiate, potrebbe andare ugualmente bene, ma se così non fosse, le torno a consigliare di uscire più spesso" stette per un attimo in silenzio, a fissare il fumo della sigaretta "la prego di scusare la mia insistenza, mi rendo conto che la cosa può essere alquanto fastidiosa, ma è colpa del mio lavoro, mi lascio trasportare quasi meccanicamente da esso, senza accorgermene".
 
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Dark_Dreamer
view post Posted on 19/12/2008, 01:51




[Leyla Rachel Goodwill]

"Non avevo mai associato il mio nome a nulla di simile. I miei genitori mi hanno chiamata così in onore di mia nonna." sorrise affabile, lasciando che la sua mente vagasse verso mondi cavallereschi per un breve istante.
"Sì, è molto grande...credo." disse, tornando con la mente alla realtà. Pensò che non sapeva esattamente quanto era grande il giardino di casa sua. Poteva passeggiarci, di quello era certa, ma le esatte dimensioni non poteva proprio saperle.
"E quale sarebbe il vostro lavoro se vi preoccupate di queste cose?" chiese curiosa.
 
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†Camelia†
view post Posted on 19/12/2008, 02:33




[Victor Léon Hathorne]

Victor sorrise alla risposta della giovane "oh, allora dovreste iniziare ad associarlo, anche a queste storie lontane, visto che oltre al nome, avete anche l'aspetto di una principessa".
Diede l'ultima boccata alla sigaretta, per poi gettarla lontano da loro.
Posò lo sguardo sul viso della ragazza, "mi preoccupo di certe cose, perchè sono un dottore, signorina" allungò la mano verso la testa della fanciulla, sistemandole una ciocca di capelli fuori posto "studio medicina da ormai molti anni, per tenermi costantemente aggiornato su nuove cure e scoperte nel campo medico".
Si girò nuovamente verso le persone a passeggio per il viale "e quindi, spesso mi ritrovo a parlare e a dare consigli alle persone, come se fossi un libro di medicina" aggiunse sorridendo.
 
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Dark_Dreamer
view post Posted on 19/12/2008, 02:59




[Leyla Rachel Goodwill]

"Mi lusingate così, sir." disse inclinando il capo, sorridendo deliziata.
"Un dottore? E' un mestiere davvero affascinante." s'interruppe quando l'uomo le sistemò i capelli. Le dava fastidio il fatto che non potesse vedere l'espressione del suo viso. Non poteva mai prevedere le intenzioni di qualcuno da uno sguardo o da un gesto. Non sapeva mai nulla. Qualsiasi cosa era una sopresa. Infatti proprio per quello si era zittita: era rimasta sorpresa dal suo gesto.
"I vostri consigli sono sicuramente utili per chi ne ha bisogno. Studiare il corpo umano e tutte le relative funzioni e disfunzioni dev'essere qualcosa di estremamente soddisfacente." sorrise con un velo di malinconia nello sguardo.
Lei non poteva studiare da sola, infatti i suoi genitori l'avevano affidata ad un tutor che leggeva per lei e che le spiegava ciò che non capiva alla prima lettura.
 
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†Camelia†
view post Posted on 19/12/2008, 16:47




[Victor Léon Hathorne]

Alzò un sopraciglio, tornando a rivolgerle lo sguardo, rimanendo leggermente sorpreso dalla risposta della ragazza.
"Avete ragione, è molto affascinate" incrociò le gambe "il corpo umano, è un elaborato meccanismo estremamente complesso, che dona continuamente nuove sorprese, sia gradevoli che non..." sospirò, allontanando dalla testa vecchi ricordi, che ogni tanto, riaffioravano alla mente prepotentemente, tormentandolo per i suoi errori passati.
Chiuse gli occhi per concentrarsi su altro "è interessante vedere, come il corpo umano, riesca ad adattarsi anche avendo una qualche mancanza" aprì gli occhi, e si avvicinò di poco alla ragazza, tanto da sfiorarle con la gamba il vestito "prendiamo il vostro caso signorina, i vostri splendidi occhi, sono stati crudeli con voi, vi hanno privato della luce, ma il vostro corpo si è adattato a questo, amplificando di molto gli altri sensi che possedete" piegò la testa, avvicinandosi all'orecchio della fanciulla con le labbra, ma senza toccarlo "come l'udito" sussurrò, per poi rialzare la testa "l'olfatto. Il vostro grazioso nasino, riceve i profumi che vi circondano, in modo più intenso, rispetto ad una persona che vede" poi, sfiorò con un dito, le morbide labbra di Leyla "il gusto, che vi permette di assaporare, ogni cosa voi mangiate" prese la mano della ragazza, iniziando a toccarle i polpastrelli con le dita ”e il tatto, con il quale potete dare una perfetta forma, a tutto ciò che toccate. Disegnate nella testa, ciò che percepite con le vostre mani, un volto, un oggetto, un cibo o qualsiasi altra cosa voi vogliate." lasciò la mano della fanciulla, allontanandosi e tornando al suo posto occupato in precedenza, sulla panchina.
"Certo, vi mancheranno i colori e l'immediatezza di alcuni eventi, ma potrete riuscire comunque a vedere il mondo, in un modo tutto vostro. Quindi, cercate di sfruttare al meglio quello che avete, per relazionarvi con tutto ciò che vi circonda, sopprimendo alla mancanza della vista. Non permettete ai vostri occhi, di rinchiudervi nel buio, privandovi di vivere al meglio." sorrise "siete una principessa, e come tale, dovete risplendere" .
 
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