Walking Around, 2 giugno 1886 - primo pomeriggio, poco nuvoloso

{Rebecca e Louis Blanchard}

I due fratelli camminavano a braccetto per uno dei viali del parco. Era insolito che uscissero insieme, lo facevano raramente anche quando vivevano in campagna, non perchè non scorresse buon sangue tra loro, semplicemente avevano sempre qualche impegno diverso a tenerli occupati. La realtà era che Rebecca e Louis parlavano spesso insieme, la sera in camera di uno dei due, a volta anche in compagnia di Rose. Quel giorno avevano optato per una passeggiata. A differenza della sorella minore, loro due preferivano stare all'aria aperta e quella giornata variabile era l'ideale per andare al parco senza soffrire troppo il caldo.
Erano vestiti entrambi con abiti leggeri, Louis con un completo beige chiaro e camicia bianca, Rebecca con un vestito a vita alta color azzurro, i capelli raccolti in uno chignon morbido e basso sotto la nuca.
I loro visi erano entrambi sereni e chiacchieravano solo di argomenti piacevole, forse un po' frivoli, come il nuovo vestito che la ragazza stava cercando di farsi regalare dal fratello.

{ Caris Maya Curthrose }

Si era data appuntamento con il dandy più famoso del mondo -di Londra quanto meno- al parco, per godersi la bella giornata e semplicemente chiaccherare. Era arrivata, volutamente, con molto anticipo per godersi un po' di pace sebbene sapesse che l'amico fosse molto spesso in ritardo, quindi per stare un po' da sola le sarebbe bastato arrivare in orario. Aveva preso posto su una panchina piuttosto ampia, per lo più al sole. Indossava un abito beige piuttosto leggero e nastri colorati tra i capelli, portati in parte sciolti ed in parte raccolti dietro la testa; appoggiato alla panchina c'era un ombrellino da sole in tinta con la veste, per il momento chiuso.
Semplicemente si stava godendo il sole quando delle voci vagamente familiari, voci allegre, arrivarono al suo orecchio. Cercò di fare mente locale, senza ancora guardarsi intorno per capire chi fossero.

{Rebecca e Louis Blanchard}

Avevano preso il viale con le panchine, non perchè avessero desiderio di sedersi, semplicemente per caso.
"Oh beh Louis sei un'idiota" brontolò la ragazza imbronciandosi.
"Ma perchè? Con miss Eve sono stato bravo" protestò l'altro alzando gli occhi al cielo.
"Certo, come no. L'avevi appena conosciuta...Se poi succede come con miss Windermere non venire a piagnucolare da me e Rose"
"Io non piagnucolo! E poi senti chi parla, quella che..."
Rebecca lo interruppe per evitare discorsi imbarazzanti, tra l'altro non stavano parlando a voce così tanto bassa. "Guarda, quella non è lady Caris?" domandò al fratello indicandogli con un cenno della testa la figura vestita di beige seduta su una panchina poco più avanti. I due ragazzi si erano fermati.
"Sì, l'incantevole lady Caris. Se con miss Eve dovesse finire come con Nicole, c'è sempre lei" fece l'occhiolino alla sorella e in tutta risposta ricevette un doloroso pizzicotto sul braccio. "Andiamo a salutarla"
"Dobbiamo proprio?"
"Perchè no?" Louis la guardo perplesso.
"Non ho voglia di sopportare le sue malignità"
"Come se non sapessi difenderti. E poi lo sapevi che ci sarebbero state" la ammonì facendole alzare gli occhi al cielo con uno sbuffo.
"Forza, dici sempre che vuoi farti delle amiche qui a Londra. Comincia con lady Caris" le sorrise e prese a camminare verso la dama seduta.
"Io intendo delle amiche vere" replicò lei in un sussurro.

{ Caris Maya Curthrose }

Oh chiaro! Sono i Blanchard. Si disse, più o meno nello stesso istante in cui Rebecca pronunciò il nome di suo fratello. Non aveva mai avuto grandi rapporti con loro, ma non gli dispiacevano; certo, reputava la ragazza un po' troppo ingenua, ma al mondo c'erano sia le Caris che le Rebecca e non ci poteva fare molto. Louis invece le piaceva -per quanto mai potesse piacerle una persona- probabilmente solo per il suo aspetto fisico, dato che non poteva dire di conoscerlo molto. Forse potevano essere un po' troppo rustici per i suoi gusti, ma in fondo non guastava. Attese che raggiungessero la zona della sua panchina, prima di spostare l'attenzione verso di loro e sorridere gentilmente. < Buonpomeriggio.> Il suo tono era piuttosto allegro e quanto mai cordiale.

{Rebecca e Louis Blanchard}

Il ragazzo fu il primo a sorridere a Caris quando li salutò, lasciò il braccio della sorella e si avvicinò all'altra ragazza per un baciamano. "Buon pomeriggio lady Curthrose. Lieto di vedervi. Mi auguro stiate bene" le lasciò la mano e rimase lì accanto. Non si aspettava certo che la figlia di un lord si alzasse per salutare lui.
Rebecca rimase ferma dov'era, leggermente contrariata, infine si convinse a fare uno sforzo di gentilezza almeno per quel pomeriggio. Se Caris non facesse l'acida sapeva che potevano per lo meno andare d'accordo anche senza diventare necessariamente amiche, la prima volta che l'aveva conosciuta si era dimostrata cortese con lei.
Fece un inchino alla lady. "Buon pomeriggio lady Caris. Spero che io e mio fratello non vi abbiamo importunata, nel caso aspettiate qualcuno" cosa che reputava molto improbabile, quella ragazza spesso era sola o si circondava di persone tipo il marchese Dubois. Non riusciva a capire come James dicesse che fosse un suo caro amico! Nonostante questi pensieri negativi riuscì a sorridere e ad essere cordiale con Caris. Si ripeteva che personalmente non avevano ancora avuto screzi.

{ Caris Maya Curthrose }

Allargò leggermente il sorriso, lasciando che Louis le facesse il baciamano; effettivamente non si alzò dalla sua postazione. < Siete molto gentile.. Spero stiate bene anche voi.> Piegò appena il capo, prima di dedicarsi alla sorella. < Per la verità sto aspettando Dorian Gray..> Arricciò le labbra in una smorfia divertita < Ma conoscendolo, posso aspettare qui anche le ore, prima che si degni di comparire.> Era chiaramente l'unica persona al mondo che potesse farla aspettare. Indicò la panchina su cui era seduta, su cui c'era ancora molto spazio. < Perchè non vi sedete?> Li invitò, in tono quanto mai cortese < Sempre che non abbiate altro da fare.> Aggiunse, dando loro modo di rifiutare quel'invito.

{Rebecca e Louis Blanchard}

Non diede tempo alla sorella di ribattere che rispose con un cortese "Grazie, sarà un piacere farvi compagnia nell'attesa dell'arrivo di mister Gray e nella speranza che possiate presentarcelo. Ho davvero desiderio di conoscere quello che tutti reputano il dandy più famoso di Londra" disse con un sorriso sincero, aspettando che fosse la sorella ad accomodarsi per prima, prima di sedersi anche lui al fianco della lady.
Rebecca rimase zittae solo dopo un'occhiata al fratello si decise ad accomodarsi accanto a Caris. "Non abbiamo nulla di importante da fare, sarà un onore conoscere mister Gray. Ero così impaziente di poterlo conoscere al mio ballo, ma purtroppo non ne ho avuto l'oocasione" sospirò ripensando a quella disastrosa serata. "Ho sentito dire che siete in ottimi rapporti di amicizia voi e Dorian Gray" si rivolse con franchezza a Caris, senza fingere cortesia.

{ Caris Maya Curthrose }

Sorrise delicatamente ad entrambi, poggiandosi meglio allo schienale della panchina. < Se avrete la pazienza di aspettarlo, scommetto che sarà anche lui lietissimo di fare la vostra conoscenza.> Ci poteva scommettere: nè lei nè Dorian avevano avuto la possibilità di fare una bella chiaccherata con Louis, per scoprire quello di cui avevano bisogno; quella era l'occasione giusta.
Sospirò piano alle ultime parole di Rebecca. < In effetti.. Sì.> ne convenne a bassa volce, prima di alzare leggermente le spalle. < Lo conosco da diversi anni ormai.. E non è cambiato di una virgola.> Stava riflettendo a voce altra, per lo più.

{Rebecca e Louis Blanchard}

Fu Louis il primo a rispondere. "Anche nostra cugina Allison - immagino conosciate miss Truman - è una vecchia e, a detta sua, cara amica di mister Gray. Eppure da quando siamo a Londra non ce l'ha mai presentato una sola volta" disse a Caris, spostando lo sguardo sul viale quando ebbe finito di parlare per poi riportarlo sulle due ragazze quando intervenne Rebecca.
"In tutti questi anni dite che non è minimamente cambiato. Intendete fisicamente o anche caratterialmente? Io credo che in entrambi in casi con il passare del tempo si finisca per cambiare. Non credete che sia triste rimanere sempre infossati in un determinato modo di essere e di pensare?" domandò con una certa curiosità alla giovane che le sedeva accanto, non perchè volesse insinuare qualcosa bensì perchè sapeva che Caris era molto intelligente e con lei si potevano sostenere conversazioni serie, non ci si limitava solo a parlare di frivolezze. Sotto quel punto di vista, la lady le piaceva.

{ Caris Maya Curthrose }

< Non biasimate vostra cugina mr Blanchard..> Disse senza perdere il sorriso < Quando si conosce Dorian Gray, lo si vorrebbe tutto per sè.> Alternava lo sguardo tra i due, educatamente, mantenendo però l'attenzione su Louis, dato che era lui a parlare. < Intendo, beh, per lo più la prima..> Assunse per qualche attimo un'aria pensierosa. < Ammetto che la pensavo come voi, ma adesso mi viene il dubbio di dovermi ricredere... Ma forse non conosco il signor Gray da abbastanza tempo per potermi accorgere di un reale suo cambiamento fisico.> Concluse riacquistando il sorriso.
< Trovo che sia triste e limitato non adeguare il proprio pensiero alle esperienze che caratterizzano la nostra vita ma cambiarlo per influenza o per seguire la.. Moda, chiamiamola così.. beh questa sì che è davvero tristezza. Fa quasi pensare che uno non sia davvero in grado di farsi delle idee o delle opinioni proprie!>

{Rebecca e Louis Blanchard}

Louis sorrise. "Le vostre parole mi rendono davvero impaziente ora di conoscere il vostro amico" dopo di che lasciò che fosse la sorella a replicare alle ultime parole di Caris, che avevano lasciato entrambi i fratelli molto sorpresi.
Rebecca guardò la dama per qualche istante.
"E voi, lady Caris, seguite la moda senza lasciarvi influenzare o a volte mettete da parte le vostre opinioni perchè la morale dell'epoca le trova sconvenienti?" le domandò con un pizzico di malizia. Voleva davvero vedere cosa le rispondeva. Insomma, se non si lasciava influenzare dalla morale dell'epoca per lo meno sulle persona da frequentare allora era proprio lei ad avere la puzza sotto il naso e disdegnare le persone di un ceto sociale più basso del suo, e quello a parere di Rebecca era ancor peggio che lasciarsi influenzare dal pensiero collettivo.
"A volte penso sia questione di carattere" intervenne Louis, intuendo la frecciatina della sorella. "Un carattere debole è più incline a farsi soggiogare dalle influenze altrui, soprattutto se vengono dall'esterno. Un carattere forte riesce a contrastarle meglio. Anche se ci sono molti fattori che portano una persona ad agire o a pensare in determinati modi piuttosto che in altri, perchè non posso, non voglio credere, che ci siano persone non in grado di pensare con la proprio testa. E' che a volte per un bene maggiore, ci possiamo piegare alla volontà altrui o andare contro la nostra ideologia o i nostri desideri" Trovava quell'argomento interessante, amava parlare della psicologia delle persone.

{ Caris Maya Curthrose }

Alle parole di Rebecca, dopo aver voltato il viso verso di lei, si prese qualche attimo per pensare. < Beh, posso dire un po' e un po'. Nel senso, sono nata e cresciuta qui, in questa epoca e con una determinata famiglia.. Quindi suppongo che la morale e le opinioni altrui abbiano in qualche modo aiutato a formare le mie idee.. Ma se ho qualcosa in testa è ben difficile farmi pensare il contrario.> Dopotutto, era o non era la compagna di Dorian Gray? Quel pensiero le strappò un sorriso. Annuì piano alle parole di Louis. < Sarà anche questione di carattere.. Non lo metto in dubbio.> Ne convenne, prima di dare un'occhiata in giro cercando qualche viso conosciuto tra i -non molti- passanti. Ovviamente del dandy più famoso di Londra non ne si vedeva nemmeno l'ombra.

{Rebecca e Louis Blanchard}

La ragazza piegò verso il basso gli angoli della bocca. Allora è proprio snob di suo? pensò riguardo a Caris.
"Mi trovo d'accordo con voi" le disse con voce tranquilla. "Penso che la famiglia e l'ambiente in cui si cresce, gli amici d'infanzia possano in parte influenzare un carattere, ma se un carattere è ribelle o remissivo lo è comunque" Guarda Charles, che fa disperare sua madre nel non volere una fidanzata! "Ad esempio, si può anche crescere in una famiglia dall'educazione rigida, ma se la singola persona ha idee più liberali continua ad averle o se le crea crescendo. Sempre se è questo che intendevate dire anche voi" non era sicura di aver capito bene, ma se era come aveva appena detto lei allora Caris non era proprio così terribile di suo, forse lo era in parte diventata. Doveva ancora decidere se provare davvero ad essere amica della lady o lasciar perdere.
Louis fissò incuriosito la sorella, sporgendosi oltre Caris per guardarla, poi tornò a sedersi composto con la fronte aggrottata.
"Non siete convinta sulla questione del carattere, vero? Cosa vi fa essere in dubbio? Semplicemente il discorso che anche la famiglia, gli amici e il posto in cui si cresce possono influenzare un carattere che deve ancora formarsi? Oppure c'è qualcos'altro?" chiese interessato, guardando la dama.

{ Caris Maya Curthrose }

Annuì alle parole di Rebecca. < Esattamente quello che intendevo.. Se qualcuno ci inculca dalla nascita una determinata idea è molto facile finire per crederci. Certo, come dicevate voi dipende poi anche dal carattere che uno ha.. A maggior ragione, se è ribelle cercherà di andarvi contro, se remissivo si conformerà.> Distese le labbra in un piccolo sorriso, prima di piegare il capo e tornare ad osservare il giovane al suo fianco. < No, no, sono d'accordo.> Scosse appena la testa, lasciando che un ciuffo di capelli le ricadesse sul viso. Non si era mai piegata a qualcosa per un bene superiore, intendiamoci, da era convinta che si potesse fare. < Il fatto è che mi sembra un po' una spiegazione semplicistica.. Nel senso che non penso sia davvero solo così. Fate sembrare l'intera umanità tremendamente altruista.> Alzò appena le spalle.

{Rebecca e Louis Blanchard}

"Bene" annuì convinta intrecciando le mani in grembo. Sembrava soddisfatta di quel breve scambio di battute con Caris. Con un sorriso sereno ancora sulle labbra spostò lo sguardo intorno a sè, curiosando le persone che passeggiano per il parco.
Louis scosse il capo, rivolto a Caris. "Non intendevo farla sembrare una spiegazione semplicistica, trovo il carattere umano tremendamente complicato per descriverlo a parole" le spiegò gentilmente, poi sorrise. "Io ho sempre trovato l'umanità tremendamente egoista" fece spallucce.