Biglietti ed appuntamenti., 5 giugno 1886, sera, cielo sereno

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Flynn
view post Posted on 6/3/2009, 17:15




{ Caris Maya Curthrose }

Si era agghindata per una serata a teatro e stava raggiungendo la sua meta grazie la carrozza con le insegne della sua famiglia. Era sola e guardava fuori dal finestrino. Tra le mani stringeva un bigliettino firmato James Volkov e accanto a sè sul sedile c'era un asfodelo, un fiore bianco che portava le scuse del suo mittente, oltre anche al messaggio di rispetto e cortesia. Era stato proprio quel fiore a farle accettare l'invito a teatro dell'uomo che, l'unica volta che si era imbattuta in lui, era stato particolarmente scortese.
Indossava un elegantissimo abito blu dai colori leggermente cangianti, il viso era truccato in modo da far risaltare gli occhi e nascondere un poco la spigolosità delle sue forme. I capelli erano raccolti in un elegante chignon morbido. Sulla spalle aveva uno scialle leggero, in modo da potersi riparare in caso di bisogno anche se la serata sembrasse particolarmente incantevole.
Altra cosa che le aveva fatto accettare l'invito era stato lo spettacolo: l'Enrico IV, di Shakespeare, un dramma. Dapprima aveva pensato -con orrore- che si trattasse del dramma Romeo e Giulietta, dove tutti morivano per uno stupido errore, per delle cose non dette. Non soffriva quella rappresentazione.
Quando la carrozza si fermò davanti al teatro, appoggiò il biglietto accanto al fiore e lì lasciò lì, guardando qualche istante fuori dal finestrino; a quel punto aprì lo sportello, per scendere.


SPOILER (click to view)
Ho pensato di mettere un paio di immagini..
Questa è l'acconciatura di Caris, immaginatela con i capelli scuri: xxx
E invece questo è il colore del vestito, solo il colore però.. è risaputo che lei indossa cose meno 'scandalose' u_ù xxx
 
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.Mione.
view post Posted on 7/3/2009, 11:41




{James Volkov}

Se ne stava in piedi davanti all'entrata del teatro, sotto gli archi che di tanto in tanto guardava. Trovava impressionante quanto fossero alte quelle colenne di marmo e quando fossero grandi. Se non stesse aspettando una lady si sarebbe già seduto sui gradini, ma di certo non avrebbe fatto bella impressione alla giovane Curthrose che non aveva certo un'alta considerazione di lui.
Era rimasto piuttosto stupito che lei avesse accettato il suo invito a teatro. Era stato un azzardo, ma ne era valsa la pena. Forse. Aveva accuratamente evitato di invitarla a vedere Romeo e Giulietta ben sapendo, grazie a Flavien, che non le piaceva. Sperava che almeno l'Enrico IV fosse un dramma di suo gradimento. Per sicurezza, nei giorni precedenti, si era perfino letto l'opera di Shakespeare, per essere preparato nel caso lei la conoscesse a memoria, cosa che reputava molto probabile. Quella sera assolutamente non poteva permettersi di fare pessime figure, per sicurezza si era anche ripromesso di non esagerare con il bere e aveva lasciato a casa le sigarette all'oppio e optato, per una volta tanto, a comprarsene di normali.
Era per tutti questi motivi che se ne stava lì dritto in piedi, fissando nervoso la strada e le carrozze che sfilavano o si fermavano a far scendere qualche spettatore. Non aveva la più pallida idea di quale potesse essere quella della famiglia Curthrose, non sapeva che stemma avessero, non ci aveva mai badato. Si chiese se forse non avrebbe dovuto anche andarla a prendere invece che aspettarla direttamente lì.
Stava tamburellando le mani sulle gambe, con un piccolo broncio sulle labbra. Per paura di arrivare in ritardo era finito ad arrivare anche fin troppo in anticipo e quell'attesa lo stava snervando.
Per quella sera aveva optato per un classico completo elegante nero, di manifattura italiana. Non aveva molti abiti di quella foggia e gliene restavano ancora due che Caris non aveva visto, dopo di che gli sarebbe toccato andare a comprarsene un altro se le cose tra loro avessero preso una certa piega, ovviamente non sentimentale per quel che lo riguardava. La camicia era bianca, così come la cravatta e il gilet, entrambi di seta con dei lievi ricami tono su tono. Per quell'occasione aveva perfino il fazzoletto bianco al taschino e un fiore, lo stesso che aveva fatto recapitare a Caris con il biglietto di scuse, all'occhiello. Se Michael lo avesse visto conciato così lo avrebbe preso in giro a vita di sicuro. Questo pensiero lo fece sorridere.
Si passò una mano tra i capelli, dimanticandosi che non li aveva sciolti. Non amava portarli legati e, a differenza della sera del ballo, quella sera la coda era morbida, sulla nuca, fermata da un nastro di seta nero che si confondeva con il colore dei capelli. Un ciuffo gli ricadde lungo il viso e lo portò meccanicamente dietro l'orecchio, per mantenere una pervenza di ordine rispettabile.
Prima di uscire si era guardato per lunghi minuti allo specchio, per assicurarsi che fosse tutto a posto, cosa che non faceva mai. E per la prima volta prestò più attenzione al suo aspetto fisico, soprattutto al volto. Non ci aveva mai badato perchè sapeva di piacere alle donne, in un modo e nell'altro, ma non si era mai reputato un bel ragazzo, per lo meno non così bello da far perdere la testa a tutte le signorine. Quella sera, osservandosi con attenzione, era rimasto piacevolmente colpito dal contrasto che i capelli scuri e gli occhi di un blu inteso e brillante creavano con la pelle chiara del viso. Pensò, con ragione o meno, che era quel contrasto che probabilmente affascinava tanto le donne.
Stava ancora fissando la strada quando vide una carrozza fermarsi davanti alla scalinata che portava all'entrata del teatro sotto gli archi. Non ci fece particolarmente caso fino a che non vide una figura femminile scendere. Sperò che fosse quella benedetta lady perchè, lui, di aspettarla, non ne aveva già più voglia.
SPOILER (click to view)
Sarà gigante l'immagine lo so, ma ero troppo pigra per rimpicciolirla u__u però così vedi il vestito di James ^^ i capelli sul davanti li ha come il modello della foto, però più lisci e neri neri.
 
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Flynn
view post Posted on 7/3/2009, 23:24




{ Caris Maya Curthrose }

Si aiutò a scendere dal mezzo appoggiandosi al cocchiere che era prontamente sceso per darle il suo supporto. Si sistemò appena il vestito regalando un brevissimo ma sincero sorriso al ragazzo. < Grazie mille.> Quello fece giustamente un'aria stupita (non capitava spesso di ricevere ringraziamenti dalla famiglia Curthrose) ma incassò e tornò verso il suo posto: Caris sembrava di buon umore.
Assumendo un portamento elegante si guardò intorno alla ricerca dell'uomo che l'aveva invitata.. Ed eccolo lì, proprio davanti all'ingresso. Si avviò in quella direzione con aria serena; era contenta di andare a vedere quello spettacolo anche perchè ne aveva avute recensioni ottime. Ovviamente conosceva benissimo la trama, i significati e anche gli attori che vi avrebbero preso parte.
< Buonasera mr Volkov.> Disse non appena fu a portata d'orecchio di James, piegando appena la testa in segno di saluto. Si prese qualche istante per osservarlo, analizzando ogni dettaglio, dai capelli al vestiaro a qualsiasi altro minuscolo particolare. Il misero sorriso che ne fece seguire segnalava la sua soddisfazione. La cosa che più aveva gradito era, chiaramente, il richiamo delle scuse che le aveva porto tramite il fiore all'occhiello.
< Grazie dell'invito.>


SPOILER (click to view)
Figo Jamie **
 
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.Mione.
view post Posted on 8/3/2009, 15:04




{James Volkov}

Rimase a guardare quella figura femminile scendere dalla carrozza e tirò mentalmente un sospiro di sollievo quando si rese conto che era la lady che stava aspettando. Si concesse tutto il tempo che lei ci mise a raggiungerlo per osservarla attentamente, ma con discrezione per non risultare maleducato. Il colore cangiante del vestito di lei gli piaceva molto e dovette ammettere che aveva decisamente gusto nello scegliere abiti, acconciuatura e accessori. Perfino il trucco era stato studiato a regola d'arte. Qualsiasi cosa si potesse dire sul carattere di Lady Caris Curthrose, non si poteva certo negare che fosse molto bella.
La accolse con un perfetto inchino. "Buonasera Lady Curthrose" le prese la mano per baciargliela. Gli suonava strano rivolgersi a lei con così tanta formalità. Quando parlavno lui e Micheal, lei era semplimente Caris.
Il sorriso misero che lei gli rivolse lo interpretò come una specie di segno di soddisfazione. Se fosse stato altrimenti gli avrebbe di sicuro lanciato un'occhiata ponetrante e poco amichevole.
"Grazie a voi di averlo accettato" le lasciò la mano, facendo un piccolo cenno di ulteriore ringraziamento con il capo. "Temevo lo reputaste troppo azzardato" le porse il braccio, con l'intenzione di accompaganrla nel foyer del teatro. "Temevo che anche la scelta del dramma o dell'autore di esso potesse non piacervi, ma ho sentito solo ottime critiche su questa rappresentazione. Pare ci sia la migliore compagnia di attori di Londra che vi recita" le disse per tastare un po' il terreno e per ingraziarsela almeno un po' sulla passione teatro.
 
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Flynn
view post Posted on 9/3/2009, 22:53




{ Caris Maya Curthrose }

Allargò leggermente il sorriso quando James le fece il baciamano. In casi del genere era solita uscirsene con un "Chiamatemi pure Caris" che in realtà voleva essere un "Chiamatemi pure Lady Caris"; questa volta però non disse nulla.
In effetti è azzardato. Si disse alle parole dell'uomo a cui però evitò accuratamente di rispondere per non essere scortese. < Invece avete fatto un'ottima scelta.> Si riferiva al dramma. < Shakespeare è tra i miei autori preferiti anche se non riesco a sopportare alcune delle sue opere..> Prese il suo braccio appoggiandosi (ma senza farlo davvero) a lui in modo che potessero entrare e spostarsi verso il foyer. < Ho sentito dire solo cose positive anche io.. Siete un appassionato di teatro?> Domandò iniziando a sondare il terreno. Era ovvio che valutava le persone da ogni singola parola che dicevano: per qualcuno poteva essere un test continuo.
 
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.Mione.
view post Posted on 9/3/2009, 23:30




{James Volkov}

Mentre le faceva il baciamano resistette - a fatica - dall'alzare lo sguardo per osservare di sottecchi la reazione della ragazza a quel gesto. Temeva che se lo avesse fatto e lei lo avesse visto non ci avrebbe fatto una belle impressione nel giudizio di Caris. Sapeva che quella sera per lui sarebbe stata un continuo test da parte della lady per appurare se valeva la pena dargli altre possibilità di invitarla fuori o se invece era il caso di chiuderla lì definitivamente. E sapere questo lo metteva parecchio in agitazione. Se avesse fatto un solo passo falso si sarebbe giocato ogni possibilità di scoprire qualcosa di più su Dorian Gray e il suo coinvolgimento con gli omicidi delle prostitute.
"Shakespeare è anche uno dei miei autori preferiti. Se posso, non mi perdo mai una rappresentazione delle sue opere. Escluso Romeo e Giulietta. Devo ammetterlo, non è tra le mie preferite" Due verità ed una piccola menzogna. Il problema? Che si era appena giocato l'ultima carta certa che aveva con Caris. Dopo di che avrebbe dovuto improvvisare.
Non rimase stupito di non sentirla appoggiarsi al suo braccio nel vero senso della parola, ma sapeva che una lady non lo faceva mai, se non con una persona a lei cara.
"Sì, sono un appassionato di teatro, ma non di tutte le sue forme. I balletti non riescono ad affascinarmi e coinvolgermi quanto un'opera lirica o una prosa, o un concerto" Era meglio non esagerare troppo con le bugie e poi se avesse amato incondizionatamente tutto del teatro avrebbe, secondo lui, rischiato di apparire poco credibile. "Anche voi siete appassionata di teatro, lady Curthrose?" domandò in tono colloquiale e per nulla invadente o curioso. Nel frattempo stavano entrando ormai nel grande atrio del teatro che dava poi nel foyer.

 
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Flynn
view post Posted on 15/3/2009, 16:07




{ Caris Maya Curthrose }

Entrando insieme a James nell'atrio del teatro si guardava solo distrattamente intorno, prestando attenzione per lo più a James o al tratto di sala che stavano percorrendo, giusto per vedere dove metteva i piedi. Salutava le persone conosciute -ed erano davvero tante- solo se queste entravano a forza nel suo campo visivo o la salutavano per prime. Ad ogni modo si limitava solo ad un breve sorriso o cenno del capo.
< Non amate Romeo e Giulietta?> Chiese inarcando leggermente le sopracciglia. Ogni buon inglese amava quel dramma e tutti ne parlavano sempre estasiati anche se magari la rappresentazione era stata scadente. Non nascose una nota stupita nella voce.
Annuì alla sua ultima domanda. < Sì, apprezzo molto il teatro in varie sue forme, specialmente quelle classiche, ma come diceva il caro buon vecchio Orazio, sono affascinata da questo mondo nella giusta via di mezzo.> Insomma, non troppo ma nemmeno troppo poco. Il concetto dell'Aurea Mediocritas l'aveva sempre affascinata fin da piccola. Si poteva dire che ne aveva fatto il suo motto, quasi.
 
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.Mione.
view post Posted on 16/3/2009, 12:25




{James Volkov}

Era lieto che Caris prestasse più attenzione a lui che alle parsone nella sala d'ingresso, per lo meno significava che non la stava annoiando.
Si limitò a saltare anche lui con cenni del capo quelli che rappresentavano la sua cerchia di clienti d'elitè e questo poteva tornare a suo vantaggio con la lady.
"Immagino che starete pensando come può non piacermi. Un mio amcio dice che probabilmente sono l'unico in tutta Londra a non amare Romeo e Giulietta" replicò pacato a Caris. "E la cosa assurda è che non ho una spiegazione logica per sostenere il perchè non riesca ad apprezzare a pieno questa tragedia, che è comunque scritta magistralmente, come tutte le opere di Shakespeare d'altronde, per quanto mi riguarda. Eppure c'è quel qualcosa in Romeo e Giulietta che non riesce a conquistarmi" In effetti la sua era una sensazione a pelle, non aveva abbastanza cultura in campo di prosa e poesia. Sperò comunque che anche senza dir nulla di concreto, Caris si interessasse lo stesso alla questione.
"Avete una visione del mondo che concordo, Lady Curthrose. Trovare un equilibrio, o la giusta via di mezzo, ci fa apprezzare maggiormente la vita, senza farci aspettare troppo da essa o troppo poco. Ma credo che solo quando si cede in qualche eccesso si può dire di aver vissuto pienamente" Non si spinse oltre nell'esporre altre sue opinioni. Era in primo luogo curioso di sentire l'eventuale replica della lady, e in secondo luogo se avesse detto tutto subito, di cosa avrebbe parlato dopo?
Si fermò con lei nella zona dedicata alle bevande. "Posso offrirvi qualcosa?"
 
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Flynn
view post Posted on 16/3/2009, 21:38




{ Caris Maya Curthrose }

Annuì brevemente. < Sì siete uno dei pochi.> Confermò quanto appena detto da James o, per meglio dire, dall'amico di James. < Romeo e Giulietta sono il simbolo dell'anticonformismo, sono due giovani ribelli che si oppongono alle regole imposte dalla morale e dalla famiglia..> Il tono era pacato, anche piacevole da ascoltare. < Che muoiono per.. un'incomprensione, una cosa non detta.> Scuote la testa. < La trovo un'assurdità.. Potrebbe essere quasi comica.> Sospirò leggermente, con grazia.
Ascoltò il resto delle parole del suo accompagnatore arricciando le labbra. < E duque? Come la mettiamo?> Chiese con un leggero sorriso ed una nota di curiosità nella voce. < Condividete la mia idea e la mettete in pratica rinunciando così a "vivere pienamente"> Con la mano libera disegnò delle virgolette in aria piegando due volte indice e medio, per sottolineare che riprendeva solamente le parole. Ancora non si era mostrata a favore della tesi. < Oppure vivete pienamente con il rischio di aspettare qualcosa di poco veritiero dalla vita?>
Si guardò appena intorno come a studiare la situazione nel Foyer quindi annì. < Sì grazie, ci vuole qualcosa per rinfrescare la gola.> Già aveva mossò un passo verso il banco del rinfresco. < Voi che prendete mr Volkov?>
 
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.Mione.
view post Posted on 16/3/2009, 22:49




{James Volkov}

"Dalle vostre parole devo dedurre che voi siete un'altra dei pochi non amanti di Romeo e Giulietta?" disse più come affermazione che come domanda, senza ironia o sarcasmo nella voce. "Più che come un'incomprensione, io l'ho sempre vista come una fatalità. Se il biglietto con il piano di Giulietta fosse giunto a Romeo come stabilito, lui non l'avrebbe creduta morta e probabilmente non si sarebbe ucciso" Rimase in silenzio per qualche istante. "Voi credete al destino?" Si girò a guardarla negli occhi, fermandosi per qualche, breve, istante. Poi, come se niente fosse, riprese a camminare lentamente verso la zona del rinfresco.
La guardò con un leggero sorriso. A quanto pare era riuscito ad incuriosirla. Osservò ogni singolo movimento ed ogni singola espressione di lei mentre gli parlava.
"Sono piuttosto contradditorio, o forse semplicemente lunatico, e a volte ciò che penso non è esattamento ciò che faccio" replicò con un tono di voce più basso, come se le stesse rivelando chissà quale segreto. "Nonostante creda che la via di mezzo sia la scelta migliore, preferisco rischiare. E se dovessi commettere un errore... In fondo sono gli sbagli a farci crescere e maturare" la guardò da sotto le ciglia nere. "E voi, riuscite sempre ad essere fedele alla vostra idea o vi capita di cadere in tenatzione a volte?" domandò curioso, con un'inflessione della voce più calda.
Quando raggiunsero il banco con le bevande vi diede una rapida occhiata.
"Del vino bianco andrà più che bene" le rispose con un sorriso, lasciando che anche il cameriere potesse sentirlo.
 
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Flynn
view post Posted on 16/3/2009, 23:22




{ Caris Maya Curthrose }

< Ottima deduzione.> Rispose con un sorriso. < Una fatalità, vero.. Un po' come scivolare dal pendio a pochi metri dalla cima.> Rispose scuotendo appena la testa. Siccome lo stava guardando incontrò i suoi occhi per diversi istanti. < No.> Disse prima che lui distogliesse lo sguardo, riprendendo poi verso il bancone. < Sarebbe come a dire che qualsiasi mia azione sia inutile, perchè tanto sono predestinata a certi avvenimenti. L'uomo è artefice del suo destino.> Le era venuta in mente quella citazione latina ma aveva avuto il buongusto di tradurla in inglese per facilitare il suo interlocutore in caso non avesse conosciuto quella lingua morta.< Voi ci credete?>
Non aveva ancora perso il sorriso benchè fosse piuttosto leggero. Assottigliò le labbra per reprimere una piccola risata, cosa che accentuò verso l'alto gli angoli delle labbra. < Devo davvero rispondervi o la mia fama mi raggiunge prima?> Domando in tono vagamente ironico, lasciando perfettamente intendere che era a conoscenza della maggior parte delle cose che venivano dette sul suo conto. Era chiaro che la risposta corretta era la prima. O per lo meno così credeva.
< Per me.. Champagne.> Concluse poi dopo verso il barista, senza guardarlo veramente.
 
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.Mione.
view post Posted on 17/3/2009, 14:49




{James Volkov}

Al pensiero di un Romeo agghindato come all'epoca di Shakespeare che finiva giù da una rupe perchè invece che guardare dove metteva i piedi teneva il naso per aria (non era esattamente ciò che le parole di Caris avrebbero dovuto evocargli come immagine, ne era conscio) scoppiò a ridere, cercando, un istante dopo, di ricomporsi tossicchiando e di concentrarsi sulle successive parole della Lady. Alla sua domanda il suo viso si rabbuiò appena.
"Non credo al destino. Credervi la trovo solo una scusa per non prendersi la responsabilità delle proprie azioni e delle proprie scelte" Chi meglio di lui sapeva come una scelta piuttosto che un'altra poteva cambiare - nel caso di Sarah, forse salvare - la vita di una persona? "Su questo, sono d'accordo con voi, Lady Curthrose" le sorrise accondiscente, con un lieve cenne del capo.
"Temo debba chiedervi di rispondermi. Non sono mai stato troppo a lungo a Londra perchè mi giungesse all'orecchio la vostra fama. E anche se così fosse stato, non è mia abitudine credere a ciò che la gente dice di un'altra persona" La stava di nuovo guardando negli occhi, così intensamente quasi volesse leggervi dentro.
Spostò lo sguardo solo quando il cameriere porse loro i due bicchieri, prendendo il suo con una mano.
 
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Flynn
view post Posted on 20/3/2009, 23:03




{ Caris Maya Curthrose }

Sorrise leggermente un'altra volta senza quasi far caso alla sua piccola risata. Aveva continuato a sostenere il suo sguardo per tutto il tempo e le piaceva: non capitava spesso di trovare qualcuno che, nel parlare, guardasse negli occhi il suo interlocutore dando così l'impressione di vedere e conversare davvero.
Si distrasse solo quando il cameriere le porse il suo bicchiere ma non si preoccupò nemmeno di ringraziarlo. Alzò il suo calice con un cenno leggiadro e aggraziato per un piccolo brindisi muto con il suo accompagnatore, quindi si bagnò le labbra con lo champagne.
< Ebbene mr Volkov, a volte l'opinione degli altri può essere molto veritiera.> Insomma, nel suo caso lo era e ne era -fieramente?- conscia.
< Posso definirmi senza ombra di dubbio il vostro opposto. Come dicevo, la "giusta via di mezzo" è proprio il mio motto. Sfortunatamente, forse, sono nata e cresciuta con.. Lo stampo della mentalità del nostro secolo, il più bieco e moralista. Ma per lo meno ho abbastanza carattere da riuscire a mettere in pratica quel che predico.> Seppur conscia di ogni suo difetto, tendeva a riportarlo quasi come punto di forza o virtù.
< Per di più sono..> Assunse un'aria divertita ed ironica, ma allo stesso tempo pensierosa. < Com'è che era?> Sembrava non riuscire a ricordare una parola in particolare. < Oh sì. Frigida. Così suole definirmi Lord Curthrose.> Da sempre parlava dei suoi genitori considerandoli come Lord e Lady. Dopotutto non era mistero che tra lei e il padre non scorresse buon sangue. Anzi. Tuttavia quella definizione non sembrava turbarla affatto.
< Anche solo la metà di questo basta a far scappare tutti i giovani avvenenti scapoli di Londra.> Fece un mezzo sorriso acido, più che altro per il pensiero che stava formulando e che avrebbe condiviso con James di lì a poco.
< Ma d'altro canto cosa farsene di uno scapolo quando sono disponibili i mariti delle altre?> Scosse appena la testa. Era perfettamente in grado di prendersi gioco di una società che giudicava ormai corrotta ma da una sottile venatura di fondo del tono di voce si poteva cogliere parte del suo disprezzo.
Solo in quel momento si decise a fare qualche passo più in là per spostarsi almeno dal bancone.
 
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.Mione.
view post Posted on 21/3/2009, 12:56




{James Volkov}

Non era rimasto particolarmente colpito dal fatto che Caris avesse continuato a sostenere il suo sguardo perchè sapeva che era una donna dal carattere forte e non si sarebbe certo lasciata imbarazzare. Quello che in realtà lo colpì fu di aver catturato la sua attenzione. La immaginava decisamente più snob. E quello che apprezzò fu la sua riservatezza nel non fargli domande troppo personali, cosa che spesso le ragazze di classe nobile tendevano a fare, per poi spettegolare il giorno dopo nei salotti.
Rispose al muto brindisi di lei con un cenno altrettanto aggraziato, per quanto glielo permettesse il suo essere uomo e bevve un sorso di vino bianco, ascoltando le parole di Caris. Sorrise, non tanto per quello che udì, ma perchè la sua tesi che quella donna fosse estrememente intelligente si stava dimostrando sempre più vera.
"Quello che dite vi fa onore. Sono più uniche che rare le persone che hanno la forza e la costanza di mettere in pratica ciò che predicano" replicò sincero, colpito da tale ammissione da parte della lady. Forse era meno ipocrita di quanto avesse pensato. Continuò a guardarla negli occhi, dal momento che a lei pareva non dare fastidio. Si bagnò le labbra con il vino, meditando. Iniziava a sentirsi più a suo agio, eppure era conscio che ogni sua parola sarebbe stata comunque presa in esame dalla giovane.
"Nascere in una determinata epoca non penso influenzi più di tanto il carattere di una persona. E nemmeno l'educazione può farlo, per quanto ferrea possa essere. Possono indirizzarlo verso una determinata via, questo non lo nego, ma la personalità individuale di ognuno trovo che sia comunque superiore ad ogni regola imposta dalla società. Voglio dire," - la sua voce stava iniziando a diventare più appassionata. Nonostante stesse spesso in silenzio ad ascoltare, amava molto parlare con le persone che si dimostravano attente ascoltatrici. Se non avesse avuto in mano il bicchiere e non fosse stato in compagnia di una Lady avrebbe iniziato a gesticolare - "non che la persona debba giudicarsi superiore alla morale comune, ma che debba trovare il suo personale punto di vista del mondo, trovare il modo di conciliare ciò che è giusto eticamente con ciò che è parte del suo carattere, perchè la personalità di ognuno è una cosa a se stante che deve essere modellata a seconda del luogo e dell'epoca in cui si vive, senza perdere la sua individualità" Si interruppe per bere un sorso di vino. "Chi si uniforma alla massa, chi non ha idee proprie, è questo che a parer mio differenzia una persona intelligente da uno sciocco, senza distinzione di classe sociale" concluse arricciando il naso. "Immagino vi avrò fatto venire il mal di testa con tutti questi miei discorsi pseudo filosofici" sorrise ironico, concentrandosi sulle successive parole di lei.
"Frigida?" replicò stupito (anche se in realtà già lo sospettava; se poi lo diceva il padre stesso...) "Finora posso aver pensato qualsiasi cosa di voi, ma non che siate frigida. Evidentemente questi giovani scapoli che sono scappati non hanno saputo come catturare abbastanza il vostro interesse su ciò che vi appassiona" alzò le spalle. Meglio così pensò non dovrò preoccuparmi troppo della concorrenza. "Tutti tranne Dorian Gray" aggiunse poi lanciandole una piccola frecciatina. "Di certo è lui lo scapolo più avvenente e desiderato di Londra"
Bevve un altro sorso di vino, spostando lo sguardo annoiato sulla sala. Quando lo riportò su Caris era di nuovo pieno di interesse.
"Ad ogni modo" - gesticolò con la mano libera in aria a lasciar intendere che la questione Dorian Gray e Lady Caris Curthrose non gli interessava minimamente - "avete ragione. I mariti delle altre sono sempre più interessanti, eppure c'è qualcosa che mi fa pensare che voi non concordiate totalmente su questa affermazione" La seguì di qualche passo mentre si allontanavano lentamente dal bancone. Non le offrì il braccio questa volta, non lo reputava strettamente necessario in quel momento.
 
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Flynn
view post Posted on 21/3/2009, 16:29




{ Caris Maya Curthrose }

Ascoltò con attenzione senza annuire, lasciando che gli unici movimenti del suo corpo fossero quelli necessari per portare il calice alle labbra e bere un sorso di champagne. Solo ad un certo punto si fece scappare una sorta di sorriso.
< Non date affatto il mal di testa, anzi. Fosse sempre così lo stile delle conversazioni..> Fece una breve pausa e si prese un istante per riflettere. < Ad ogni modo devo darvi ragione, la penso esattamente come voi.> In un certo senso. Però quanto aveva appena detto le era piaciuto.
Prese a camminare lentamente, passeggiare per lo più, senza una vera meta e si teneva alla giusta distanza del suo interlocutore che non era poi molta.
Sorrise una seconda volta a sentire le parole successive. < Naturalmente, Dorian Gray è lo scapolo più avvenente. Conoscete qualche donna che non sia attratta da lui?> Una domanda retorica. Chiaramente la risposta era no, nemmeno lei. < Ma per una donna che intende rimanere tale e non diventare la moglie di suo marito il nostro caro mr Gray non è purtroppo l'ideale.> Sorrise nuovamente prima di bere un altro sorso. Non diede granchè peso al suo pseudo complimento, come se non lo trovasse granchè importante o interessante.
< No, infatti, non concordo. Non so come la pensiate circa il matrimonio, io lo vedo come un.. affare, diciamo così. Tanto più si è in sintonia con il proprio compagno tanto più si è stati bravi a condurre tale situazione. Insomma, non credo nell'amore tra marito e moglie, quelle sono frivolezze da giovani illuse> Le tornò ancora in mente Rebecca Blanchard. < Tuttavia è necessario mostrare almeno un po' di pudore.. Trovo nauseante la maniera di flirtare che c'è oggigiorno alle feste.> Sospirò appena. < Certo, nulla toglie che alcuni uomini sposati siano molto più interessanti degli scapoli..> Questa volta le venne in mente Lord Wotton e dovette mordersi l'interno della guancia per non sorridere in modo ebete. <Voi siete scapolo, Mr Volkov?> Aggiunse arricciando gli angoli delle labbra in un sorrisetto.
 
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