.Biancospino. |
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| 22 Luglio, 1886
Scrivere è per me di conforto in questi primi giorni a Londra. Non conosco nessuno e tantomeno gli altri sembrano aver voglia di conoscere me. Ma va bene così. Non mi interessa poi più di tanto la loro compagnia. Mio padre pensa che non sia vero e che in realtà mi interessi molto di più di quello che io creda. E' preoccupato. Dice che forse avremmo dovuto lasciare la nostra vita e le nostre abitudini di prima in modo meno repentino. Mi fa tenerezza. Si sforza di farmi sorridere ogni istante e mi riempie di doni e piccole attenzioni. Gli sorrido per farlo felice, per fargli credere che è riuscito nel suo intento. Ieri ho incontrato nei giardini del college una ragazza piuttosto sfuggente. Sembrava così simile a me. Per un attimo ho pensato che fosse diversa dal resto del mondo. La mia unica distrazione come al solito è il disegno. Mio padre ogni tanto prova ad invitarmi con lui in giro per la città o a teatro. Ma io non ne ho voglia. Sono vicino alla finestra della mia camera. C'è un leggero venticello. In fondo io sto bene così...
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