Where It's At., ~»3 agosto; mattina - nuvoloso.

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Nymph.
view post Posted on 4/11/2009, 22:34




{Charles Robert Hackabout-Edwards.

La ricomparsa, una bella mattina di Agosto, di Charles in facoltà, non poté che suscitare un certo clamore. Nessuno sapeva perché fosse stato assente per un mese, ma, nonostante in tre anni di studio avesse parlato con circa altri due studenti, la sua assenza si sentiva, eccome. Le studentesse del Queen's College vicino, poi, avevano scatenato la loro fantasia, immaginandolo perlopiù coinvolto in una romantica quanto tempestosa fuga d'amore con una bella -ed invidiata- sconosciuta.
Molto più prosaicamente, era stato chiuso in casa a (ri)leggersi l'opera omnia di Vico, bere caffè alla cannella, riversare la propria ansia sul malcapitato gatto e morire di vergogna, in preda a quella che pensava essere una sorta di crisi personale e dei valori -o qualcosa del genere; in realtà era da qualche mese che cercava solamente una scusa per deprimersi.
Lasciò i propri occhiali sul solito tavolo che nessuno, in sua assenza, aveva osato occupare, e aprì un libro a caso, senza davvero sapere di cosa si trattasse.
Dopo un profondo respiro, si rilassò. Era all'Università, era tutto a posto. Tra non molto sarebbe iniziata una lezione di Antropologia; quella era la sua routine ed era naturale che andasse tutto così.
Non si arrabbiò neanche quando un paio di ragazze gli si avvicinarono per salutarlo ed una gli chiese cosa lo avesse trattenuto: dopotutto, anche quella era routine. Diede un'occhiata di puro disprezzo a quelle piccole mentecatte e si rimise a leggere.
Cosa avrebbe potuto dire loro? No, non sono stato malato. L'incontro con una sordida, volgare ed ignorante prostituta mi ha gettato nello sconforto più profondo. Volete anche informazioni più dettagliate? Magari no. In ogni caso, si disse per quella che doveva essere la milionesima volta, mai più.
 
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MrsGray}
view post Posted on 4/11/2009, 23:26




[Casey Casem]

Nonostante ci fosse nato, lui, a Londra, era sì e no la seconda volta che visitava la Royal University. Quand'era piccolo suo padre vi ci portò, ma aveva un vago ricordo di quell'occasione. Adesso aveva deciso che era giunto il momento di farsi almeno un'idea delle facoltà che c'erano e dei corsi che avrebbe potuto frequentare. Dopotutto aveva 17 anni, non era più un ragazzo. Ci provava a ripeterselo ogni tanto, ma di sentirsi uomo, proprio non gli riusciva. Attraversò l'ultimo tratto di giardinetti, per poi raggiungere e oltrepassare il monumentale ingresso e fermarsi davanti alla bacheca. Il suo sguardo corse lungo le varie proposte di classi, lezioni e approfondimenti; c'era veramente di tutto, dalle scienze alle materie umanistiche e letterarie e dalla psicologia al settore economico e legislativo. Non c'era niente però che sollecitò il suo interesse creativo. L'ideale sarebbe stata una branca del settore umanistico applicata alla musica o all'arte, ma sembrava non esserci nulla e...
Tombola!
Forse aveva trovato quello che faceva per lui. Proprio mentre si soffermava su un punto in cui erano spiegate le attività che si svolgevano nei corsi musicali, delle risatine isteriche lo distrassero. Si voltò in direzione del vociare e vide tre figure poco lontane da lui. Due ragazzine, con la divisa del Queen's College, in stato di evidente adorazione per un giovane dai capelli biondi che non sembrava altrettanto contento di vederle, a giudicare dall'espressione accigliata che si palesò sul suo viso pallido. Le due continuavano a ridere e sbattere le ciglia e a fare domande stupide del tipo ''Come state?'', ''Perchè siete stato via tutto questo tempo?''. Di tutta risposta, il ragazzo continuava a guardarle con occhi truci, quasi come se volesse ridurle in cenere. Una scenetta davvero singolare. Ridacchiò al pensiero di un epilogo abbastanza drammatico: il biondino che prendeva a calci tutt'e due e le rispediva da dove erano venute con improperi e imprecazioni. Se lo aspettava da un momento all'altro. Ma poi il suo lato pratico si ridestò, suggerendogli che forse poteva chiedere informazioni al giovane, che evidentemente doveva essere uno studente lì. Fece per avviarsi verso i tre, senza troppa fretta: voleva vedere come andava a finire senza dare troppo nell'occhio.

Edited by MrsGray} - 5/11/2009, 15:01
 
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Nymph.
view post Posted on 5/11/2009, 22:05




{Charles Robert Hackabout-Edwards.

Charles si infilò gli occhiali con aria estremamente irritata. Ma cos'erano, sorde, quelle due? Gliel'aveva già detto: via. Qui io non vi voglio. Già non dovreste essere dentro una Università, voi, i vostri nastri per capelli ed i vostri pettegolezzi, e a maggior ragione non dovreste essere da me. Cosa c'era di così difficile da capire?
Eppure, quelle due non demordevano. Lo stavano informando dei loro studi, e com'erano belle Lettere e Francese e così finalmente avrebbero potuto leggere quei loro romanzetti d'amore in lingua originale.
Che poi, aveva notato con occhio clinico, non sarebbero neanche state male -fisicamente parlando, ovvio. Un po' scialbe, forse, ma carine. Immediatamente dopo arrossì fino alla radice dei capelli per quel pensiero.
Con un immenso sforzo si voltò verso di loro -fino a quel momento era stato ben attento a non guardarle in faccia- e regalò alle ragazze il suo sorriso più affascinante, corredato dallo scintillio accuratamente sincronizzato di denti candidi e occhioni verdi.
-Vi prego. Vi scongiuro- disse loro con aria stanca, ed arrabbiata; -Passi che voi possiate entrare in una Università. E' uno scandalo, ma mi devo adeguare. Ma potrei chiedervi il sommo favore di non venirmi a disturbare?- si sfilò gli occhiali con aria irritata, non perché ne avesse bisogno, ma per far capir loro che era estremamente occupato. -Non so come dirvelo, ergo sceglierò il metodo più semplice: a me non importa assolutamente nulla di voi e dei vostri romanzi francesi. E no, non ho intenzione di partecipare ad alcun ballo, ricevimento, thé, cotillon o altre incantevoli occasioni mondane-
Ed ecco che scopriva per cosa gli era mancata l'Università, e più in generale la civiltà da cui era mancato per quel mese: l'espressione scandalizzata, offesa ed indignata -forse addirittura prossima alle lacrime, ma Charles non avrebbe mai osato sperare tanto- di una fanciulla graziosa e leziosa, orgogliosa del proprio corso di studi, che si vede pubblicamente umiliata da un ragazzo per cui ha una (non così segreta) infatuazione. Che meraviglia.
-Suvvia- le disse, dandole un crudele buffetto su una guancia paonazza. -Scommetto che il mondo è pieno di bei ragazzi, persino molto più di me, che farebbero a botte per voi. Ecco, vedete quello lì?- le disse, indicando con una matita un poveretto vicino a loro, giovane, biondo e con l'aria di non sapere bene come mai fosse finito lì. -Da brave, andate a scocciare lui-
 
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MrsGray}
view post Posted on 5/11/2009, 23:36




CITAZIONE
-Da brave, andate a scocciare lui-

[Casey Casem]

Ma che diavolo...?
Neanche il tempo di concludere il pensiero, che per poco non venne travolto da una ragazza in lacrime e la sua amica disperata alle calcagna. Decisamente sotto shock, osservò per un attimo le due allontanarsi, per poi ruotare la testa verso il ragazzo con gli occhiali. In effetti il suo ipotetico epilogo non si era rivelato poi così lontano dalla realtà.
Ma si può sapere chi l'ha morso stamattina, questo?!
Pensò esterrefatto.
Fece per aprir bocca un paio di volte, ma tacque. Doveva sembrare un pescie rosso.
Poi prese il coraggio a due mani e sbottò: "Ma, dico, vi sembra il modo di trattare la gente?!'' la sua voce, già squillante di per sè, risultò quasi stridula, perfino alle sue orecchie.
''E pensare che avevo intenzione di chiedervi delle informazioni, ma lo spettacolo di prima mi ha persuaso del tutto a non farlo. Qualcosa mi dice che potreste insultare anche me!''
Aveva i pugni serrati e le guance arrossate per l'ira.
''Non ho mai visto tanta arroganza e maleducazione, in una persona sola, signore...'' dovette tapparsi la bocca per non andare oltre. Si accorse dell'immensa gaffe troppo tardi.
Perchè diavolo si era scaldato tanto? Avrebbe potuto fare finta niente, neanche quelle due fossero state sue sorelle. Ma no, lui l'aveva presa come un qualcosa di personale, tutto per lui era qualcosa di personale.
Stupido, stupido, stupido...
Si ammonì mentalmente. Accidenti a lui e alla sua impulsività.
Guardò lo sconosciuto con sincera mortificazione: ''Io...Mi dispiace, non so cosa mi abbia preso...'' disse mordendosi il labbro inferiore e abbassando lo sguardo con imbarazzo. Poi tornò a guardare il giovane dritto negli occhi: '' Ma non mi rimangio una sola parola di ciò che ho detto!'' esclamò con fierezza, alzando il capo con fare principesco. La chioma ondulata vibrò nell'impeto di orgoglio, e negli occhi brillava ancora una luce di stizza. Mise su il broncio, aspettando una risposta dal giovane, che continuava a guardarlo con un'espressione indecifrabile. E la cosa lo urtava profondamente. Non riusciva a leggere negli occhi di quel tipo e ciò lo disturbava.
Se ha un minimo di orgoglio, dovrei aspettarmi una reazione epocale...
Pensò, in attesa.

Edited by MrsGray} - 6/11/2009, 16:16
 
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Nymph.
view post Posted on 6/11/2009, 18:31




{Charles Robert Hackabout-Edwards.

-Prego?-
Forse non ho capito. Spero di non aver capito bene, pensò Charles; quasi gli veniva da ridere.
Si voltò verso di lui con una lentezza esasperante, e lo fissò diritto negli occhi.
-Oh, scusatemi voi, invece- disse poi leggermente accigliato; -Forse che quella- ed indicò con gli occhiali la ragazza ormai lontana; -fosse la vostra ragazza? Ah, in tal caso, allora sono enormemente spiacente- disse accalorato, portandosi una mano al petto per enfatizzare.
-Spiacente per voi, sia chiaro- precisò con un sorriso perfido. -Ma dev'essere rassicurante, per la poverina, sapere che il suo… uh, uomo?- gettò un'occhiata al ragazzo, così esile. Doveva avere all'incirca l'età di Dale -è così pronto a battersi per lei. Davvero fortunata-
Fece per aprire il portasigarette d'oro e sfilarne fuori una, il che per lui era come dire che la questione finiva lì.
-Ma comunque- aggiunse alla fine, facendo scattare l'accendino; -se siete qui per i piani di studio, dovreste chiedere al piano di sotto. Io sono solo un povero studente- disse umilmente; -e dubito fortemente che le materie che seguo vi possano interessare, e… ah, sì, ecco- si diede un leggero colpetto sulla fronte, quasi si fosse davvero scordato qualcosa. -Secondo me cercavate il Queen's College… vedete? è da quella parte- fece un vago gesto in direzione della scuola femminile; -ma ve lo sconsiglio: sono tutte come la vostra ragazza, e non ne uscireste vivo-
Una volta Charles vi era capitato per errore e si era trovato letteralmente sommerso da femmine urlanti e isteriche. Ma questo, probabilmente, non l'avrebbe mai rivelato a nessuno.
Charles tratteneva a stento una risate nel vedere il volto del ragazzino davanti a lui, prima accalorato e e con le guance arrossate; e poi dopo mortificato. Lui si mantenne invece di una freddezza quasi innaturale, limitandosi a guardarlo placido, quasi con aria di scherno.
 
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MrsGray}
view post Posted on 6/11/2009, 20:07




[Casey Casem]

Uh...Uomo?

All'occhiata di scherno che seguì quella frase, una parte di lui avrebbe voluto tirargli con tutta se stessa un pugno in faccia; l'altra gli impose autocontrollo e comunque gli dava ancora dell'idiota per aver attaccato brighe senza apparente ragione. Inspirò profondamente, per reprimere la rabbia: ''Non è la mia ragazza. Non la conosco neanche.'' replicò lentamente, ancora piccato.
''Ma non sopporto le angherie, tanto meno su povere ragazze indifese. Per quanto possano essere superficiali, tutte pizzi e lustrini, non vi autorizza a essere crudele con loro.''
Era molto più calmo adesso.
''E poi vi ricordo che siete stato voi a tirarmi in ballo, nella speranza di togliervele di torno...'' si lasciò sfuggire un sorrisetto malizioso.
Ottenute le informazioni, pensò per un attimo di ringraziare ed andarsene, ma scacciò via quel pensiero.
''Perchè, quali corsi seguite?''
Chiese ancora una volta d'impulso, aggrottando la fronte.
Ormai ci era dentro fino al collo...
Lo guardò mentre fumava la sua sigaretta: comunque era un bel ragazzo, forse un po' trascurato, ma si domandò il perchè del suo comportamento da vecchio sprucido, quando avrebbe potuto guadagnare molto da modi meno bruschi e un po' di gentilezza. In fondo, quanti anni poteva avere? 20?21? Non gliene dava di più. Osservò gli occhi verdi attraverso le lenti lucide e nel notare il velo di apatia che vi si era posato, chissà da quanto tempo, non potè fare a meno di provare tristezza. Sì, l'arroganza e la freddezza, non dovevano essere altro che una posa. Per altro una delle più irritanti che aveva mai visto.

SPOILER (click to view)
Non ho potuto fare a meno di citare Lord Henry <3


Edited by MrsGray} - 6/11/2009, 20:48
 
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Nymph.
view post Posted on 8/11/2009, 18:14




{Charles Robert Hackabout-Edwards.

-Quali angherie?- gli chiese, spalancando gli occhi verdi, già ingranditi dagli occhiali. -No, davvero, non volevo essere scortese…- cinguettò con aria ferita.
Poi roteò gli occhi con aria davvero infastidita, mentre tamburellava con le dita sottili sul tavolo. -Voi non avete la minima idea di quanto sia difficile concentrarsi con quelle d'attorno, vero?- diede una profonda boccata alla sigaretta, e la cosa parve calmarlo.
-Una Università è un luogo di cultura e concentrazione. O almeno, dovrebbe esserlo- gettò un'occhiata di puro disprezzo ad alcune ragazza che passavano poco distante, assolutamente tranquille. -Hanno la loro scuola. E allora perché vengono qui?-
Charles si abbandonò per un istante al dolcissimo ricordo degli anni del collegio. Quella si che era una scuola: otto ore di studio al giorno, insegnanti che istigavano gli allievi ad una competizione sfrenata e, soprattutto, era una scuola maschile. Niente gonne e niente stupide risatine per i corridoi.
-Voglio dire- riprese; -Perché mai una ragazza dovrebbe studiare Letteratura o Filologia?- Charles diede in una risata cristallina; -Una volta che una donna è un minimo bella, sa leggere e sa scrivere, sa cucire e tutte quelle cose che suppongo debbano saper fare, è pronta per essere data in sposa al miglior offerente- disse con impressionante cinismo. -Ti serve sapere in cosa si è evoluto il digamma per tirare su dei figli?- guardò il ragazzo davanti a lui, come se si aspettasse una risposta.
-In ogni caso, io seguo Storia, Archeologia, Antropologia, Storia dell'Arte e Filologia. E ogni tanto anche Teologia- aggiunse con modestia. -Sapete, quando mi annoio-
Quanto adorava elencare il proprio curriculum scolastico. Avrebbe potuto ripeterlo all'infinito.

SPOILER (click to view)
CITAZIONE
vecchio sprucido

Ok, sono morta dalle risate. Ruberò questo termine all'infinito.

 
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MrsGray}
view post Posted on 8/11/2009, 22:29




[Casey Casem]

Nel frattempo si era lentamente seduto al tavolo. Ascoltò lo sconosciuto con crescente meraviglia: non riusciva a capacitarsi di quanto le sue parole fossero intrise di cinismo e disprezzo nei confronti dell'altro sesso.
Deve aver subito una delusione cocente da una di quelle, per parlare in questo modo...
Pensò malizioso, soffocando una risatina.
''Magari per gli stessi motivi per cui anche noi le studiamo?'' rispose, sarcastico, alla domanda retorica del giovane.
''Non vi è mai passato per la mente che una donna possa nutrire le stesse ambizioni culturali di un uomo?'' stava parlando proprio come Sarah. Lei era impegnatissima nella campagna di emancipazione femminile e se solo fosse stata lì presente, avrebbe linciato quel giovanotto insolente. Non nel vero senso della parola, s'intende.
O forse sì...
Pensò, di nuovo sorridendo. Sua sorella ne sarebbe stata perfettamente capace.
''No di certo.'' rispose al suo quesito, apparentemente convenendo con lui.
''Loro sanno molte più cose di noi, senza averle studiate. Da ragazzine diventano donne e da donne diventano madri senza che nessuno dica loro come fare. Ci portano in grembo per nove mesi e ci danno la vita, senza chiedere niente in cambio. A noi uomini non basta una vita per imparare ad apprezzarle e a capire il dono immenso della paternità.'' parlava guardando un punto imprecisato, di fronte a lui. Poi si girò verso il ragazzo :''Non mi stupisce che adesso molte di loro siano alla ricerca di riconoscimenti e uguaglianza e sinceramente lo trovo anche giusto.'' disse rivolgendogli uno sguardo intenso. Poi lo distolse e riprese:'' Ma non starò certo qui a convincervi e poi è ovvio che non bisogna generalizzare. Non tutte le donne sono meritevoli di stima e apprezzamenti, come non tutti gli uomini, del resto''. Sgranò gli occhi nell'apprendere l'elenco delle facoltà seguite dal giovane: ''Caspita! Sono tutte materie molto interessanti.'' esclamò, sinceramente colpito. Ridacchiò a quella che doveva essere una battuta : '' Bel modo di trastullarsi.'' rispose, sorridendo. In fondo non era poi così male. Certo, avrebbe potuto abbassare un pochino la cresta, ma tutto sommato non gli dispiaceva e poi si stava mostrando abbastanza disponibile a dare informazioni. Ma comunque non si pentì di avergli detto quelle cose...
Non ancora.
'' Io ero alla ricerca di qualcosa che assecondasse la mia passione per le arti figurative o per la musica...'' disse a mezza voce.
Poi di nuovo guardandolo negli occhi con una leggera aria di sfida: '' Credo sia giunto il momento di presentarmi: il mio nome è Casey, Casey Casem. Con chi ho avuto il...piacere di scontrarmi?'' disse, indugiando apposta sulla scelta delle parole. Ormai era inutile mantenere le distanze, no? Tanto valeva prendere l'iniziativa e presentarsi.

SPOILER (click to view)
Ahah xD Ruba pure, hai tutto il mio consenso ù__ù
 
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Nymph.
view post Posted on 11/11/2009, 00:26




{Charles Robert Hackabout-Edwards.

-E allora vedete anche voi che non conviene alle nostre care fanciulle mettersi a studiare seriamente?-
Charles non si preoccupava più di tanto di quella nuova mania delle donne di voler studiare, lavorare… persino votare! Era una moda, ecco tutto. Come la crinolina, il busto o qualunque cosa indossassero le donne al momento. Tra due, tre stagioni al massimo, sarebbe passata anche quella; ne era sicuro.
-Voglio dire- si raddrizzò sullo schienale della sedia, adesso davvero coinvolto nella conversazione; -A parte per passione personale, noi il più delle volte studiamo per trovare un lavoro, mi pare. La maggior parte degli studenti, qui, non segue le proprie attitudini, ma sceglie i corsi che il padre ha già scelto per lui per avviarlo al mestiere, eccetera eccetera- fece un vago gesto con la mano, annoiato; -ma queste cose voi già le sapete, immagino. Ecco, una donna non si deve preoccupare di lavorare, no? O meglio, il suo lavoro già ce l'ha: è quello di moglie e madre, e per questo non serve certo il corso di letteratura italiana. D'altro canto, le donne che devono fare un lavoro vero, diciamo, o che devono lavorare per mantenersi, non possono permettersi di frequentare una Università-
Guardò il ragazzo con un piccolo sorrisetto di trionfo, in verità alquanto fastidioso.
Il dono della paternità? Pensava incredulo; la paternità non è un dono. E' una dannatissima seccatura! Ma si limitò a fissare il suo interlocutore con gli occhi spalancati dietro le lenti.
In ogni caso, gli tese la mano con quella che, secondo i canoni di Charles, poteva essere considerata aria amichevole. -Charles Hackabout-Edwards. Sono al terzo anno- aggiunse, sentendosi in dovere di qualificarsi.
-Non si tratta di divertimento- gli disse poi, in tono duro e severo. -Si tratta di studio. Poi certo, a me piacciono molto le materie che studio, e quindi sì… a volte mi diverto anche, ma dubito che sia il termine esatto- e pronunciò "divertimento" con profondo disgusto.
-Non sono molto informato riguardo l'area musicale ed artistica… io frequento quella storico/letteraria, ma mi pare vi siano degli ottimi corsi di pittura, con artisti famosi. In che scuole siete stato, prima?-
 
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MrsGray}
view post Posted on 11/11/2009, 18:21




[Casey Casem]

Sospirò e scosse il capo, rassegnato nell'ascoltare il discorso a senso unico del giovane. Era evidente che non avrebbe cambiato idea. Non che volesse persuaderlo, ecco, ma quando notò lo scetticismo negli occhi dell'altro, al suo pronunciare le parole dono, paternità, non potè fare a meno di ridere di gusto. Si coprì le labbra con una mano per evitare di sembrare sguaiato, -in realtà sembrava soltanto deliziosamente infantile- ma stava ancora visibilmente ridacchiando.
'' Vi prego non fraintendetemi: non sono un sentimentalone o un bigotto, detesto quel tipo di persone. Ma credo in alcuni valori, per me assolutamente indiscutibili.'' sorrise, quasi dolcemente ''...Come la famiglia. Ah se non è essere sentimentali questo!'' ironizzò, la bocca incurvata in una smorfia. Si vide porgere la mano dal suo interlocutore, che adesso aveva nome e cognome, e la strinse, non accorgendosi del sorrisetto sghembo stampato sulla sua faccia.
'' Molto piacere, signor Hackabout.'' disse, meccanicamente. Ma il cognome lo colpì.
Hackabout...Mi ricorda qualcosa...
Ma certo.
Hackabout fa rima con
Halibut.
Stavolta fu davvero dura trattenere le risate, perchè la sua mente contorta aveva elaborato l'assurda immagine di un sogliolone, dall'aria bacchettona, con un disordinato ciuffo biondo che cascava sugli occhiali e la sigaretta nella mano -ops- pinna destra.
Un degno ritratto del signor Charles Halibut...
Pensò con un ghigno.
Raramente disegnava caricature, ma quell'idea meritava di essere realizzata.
Cercò di non perdersi ancora nelle insidie della sua immaginazione e prestò più attenzione a quello che Charles stava dicendo, assumendo l'aria il più seria e composta possibile.
''Corsi di pittura? Sarebbe l'ideale!'' esclamò poggiando i gomiti sul tavolo ''Beh non è che posso proprio parlare di scuole...I miei genitori si sono preoccupati di fornire a me e mia sorella un'istruzione privata. Abbiamo in particolare approfondito lo studio delle lingue, il greco, il latino...E parallelamente studiavamo anche pianoforte. Io poi mi sono avvicinato al violoncello. '' fece una breve pausa ''Ma da sempre ho avuto un'insana passione per le arti grafiche e per il disegno. Credo che sia questa la mia strada. '' Disse infine poggiando la testa sui gomiti sollevati e la pressione delle mani sulle guance morbide, gli fece assumere una buffa espressione da scolaretto annoiato.

SPOILER (click to view)
Perdonami, ma ho adorato scrivere i film di Casey sull'Halibut xD Qual'ora non si fosse ancora capito, è un pesce simile a una sogliola, ma con la qualità del baccalà. E sarebbe il pesce con cui fanno il mitico fish and chips *-* xD


Edited by MrsGray} - 11/11/2009, 20:06
 
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Nymph.
view post Posted on 18/11/2009, 21:09




{Charles Hackabout-Edwards.

Sebbene Charles facesse del suo meglio per mantenere la tanto caratteristica aria boriosa e supponente, non ce la faceva proprio: quel ragazzino gli metteva tenerezza. Già vedere un adolescente dentro una università, di sua spontanea volontà, gli faceva immensamente piacere; e poi quell'aria affettuosa nel parlare della famiglia… no, proprio non ci riusciva a guardarlo storto.
Gli sorrise con aria tenera, forse persino un po' paterna. -Sì, siete decisamente un sentimentale… ma perché no? Voglio dire, se avete una bella famiglia, in fondo è giusto- concesse, con un piccolo cenno di assenso.
Ed anche l'istruzione privata…, pensò, con una punta d'invidia. -Davvero siete stato educato in casa?- gli chiese, con meraviglia, gli occhi spalancati. -Dev'essere davvero confortante poter avere tutti i vantaggi dell'istruzione restando comunque con la propria famiglia- gli sorrise, seppure con malinconia.
Giocherellava nervosamente col proprio accendino, facendolo scattare ritmicamente ed osservandone la fiamma come assorto; solo uno dei suoi numerosi tic.
-Riguardo ai corsi da seguire- si schiarì la voce e si raddrizzò sulla sedia, cercando di assumere un'aria più o meno autorevole. -In quanto studente più vecchio, teoricamente dovrei dirvi di scegliere la laurea che più si conviene al vostro ambiente familiare e soprattutto ai desideri dei vostri genitori; e anche pensare a quale sarà la vostra posizione futura-
Si tolse gli occhiali e li poggiò su un libro (Réorganisation de la société européenne, di Saint-Simon), e guardò Casey. -In realtà, il mio consiglio è quello di scegliere quello che vi piace. D'accordo, detto così è un consiglio davvero insignificante, ma non sempre è facile. Dovreste cercare di capire quello che piace a voi, e non seguire ciecamente quello che i vostri genitori hanno già deciso e scelto per voi. Personalmente ho dovuto lottare per scegliere dei corsi così... uh, inutili?- scrollò le spalle; -Non so se lo siano, mio padre lo pensa, almeno... Non c'è nulla di più triste di quelli che studiano controvoglia, laurendosi in una ventina d'anni, e cose imposte dai genitori-, concluse, lanciando un'occhiata sprezzante ai ragazzi che passavano in corrididoio.

SPOILER (click to view)
Ok, mi genufletto e fustigo e tutto il resto per il ritardo .___. e tranquilla per i filmini mentali di Casey: io sono una grande fautrice! Anzi, mi hai riportato in mente l'halibut che non sentivo più nominare dalla mensa scolastica delle elementari! XD
 
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MrsGray}
view post Posted on 19/11/2009, 18:24




[Casey Casem]

Rimase di stucco nel sentire le ultime, quasi accorate, parole di Charles. Il suo comportamento quasi affettuoso e il suo consiglio spassionato alla fine, lo avevano spiazzato. Forse lo aveva giudicato troppo presto.
''Sì e sicuramente, come dite voi, il vantaggio principale è proprio questo. Ma non so quanto mi sia potuto servire per aiutarmi a creare una mia indipendenza.'' sorrise, timidamente. ''Quand'ero più piccolo, non potevo considerarmi esattamente uno studente modello...'' rise nel ricordo dei suoi pisolini sui volumi di Platone e Omero, per poi inevitabilmente beccarsi le sgridate del maestro ''Ma col tempo ho capito la mia fortuna e l'ho sfruttata al massimo, raggiungendo finalmente dei risultanti soddisfacenti, credo.''.
Quando Charles gli fece quella piccola confidenza, molte cose gli furono più chiare. Evidentemente doveva aver avuto un passato difficile.
''Oh capisco...Non sempre il futuro che i nostri genitori immaginano per noi coincide con i nostri reali desideri...'' mormorò, abbassando lo sguardo. Poi lo puntò sul volto del giovane ''Ma voi vi siete imposto e avete scelto per conto vostro. Non posso che ammirarvi, signore.'' gli disse, solennemente. Tutto a un tratto provava pena per lui. Con un padre che non approva quello che fai dev'essere dura...Lui in questo senso era cresciuto in un ambiente molto sereno, nessuno l'aveva mai costretto a fare qualcosa contro la sua volontà e pensando a questa sua condizione 'privilegiata' si sentì quasi in colpa.

SPOILER (click to view)
xDDD Non ti preoccupare affatto ^^
Oh Halibut alle mense? *O* Noi massimo massimo ce ne uscivamo con una brodaglia non ben identificata xD


Edited by MrsGray} - 19/11/2009, 18:57
 
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Nymph.
view post Posted on 24/11/2009, 18:42




{Charles Hackabout-Edwards.

Mentre ascoltava Casey, sentì d'essere arrossito fino alla punta dei capelli.
-Beh, grazie, io…- mormorò, abbassando il capo. Forse era solamente una sciocchezza, ma lui andava molto fiero della propria realizzazione come studente, e, in più, di riuscire a vivere da solo senza accettare aiuti finanziari.
-Ma non è stato difficile, davvero- aggiunse, modesto, guardando ora il ragazzo diritto negli occhi. -Vedete, magari avendo sempre vissuto con i proprio genitori sarebbe stato più difficile imporsi, ma quando vedi tuo padre solamente un paio di giorni a Natale e a Pasqua, è quasi come non conoscerlo, sicché avere idee discordanti dopotutto non ha molta importanza- gli spiegò in tono calmo e pacato, quasi freddo forse.
Si riscosse scuotendo piano la testa. -Scusatemi, è il vostro primo giorno di Università ed io sto qui a lagnarmi come quando avevo sei anni. Davvero maleducato-
Osservava il giovane con crescente interesse. Un po' gli ricordava sé stesso, almeno nell'aspetto: esile e biondo, e Charles a vent'anni era alto più o meno come quel ragazzino. E poi, quella passione nel parlare dello studio.
-Avete pensato a cosa vi piacerebbe fare dopo, Casey?- indagò; forse un po' troppo indiscreto con una persona che in fondo conosceva da poco.
-Alla fine, è sempre quello che conta. Chi sei, come ti chiami, e che disponibilità economica hai. Vedete, tutte quelle belle teorie, che una persona può farcela con le sole proprie forze… ecco, non contano assolutamente nulla- mormorava, il capo chino, fissando intensamente l'accendino con cui si era rimesso a giocherellare.
Alzò la testa e fissò il ragazzo con uno sguardo quasi spiritato. -Puoi permetterti di seguire dei corsi di arte o musica anche sapendo che forse non farai mai il musicista o il pittore? C'è una marea di gente, là fuori, che vale più di me e di te messi assieme, e che non solo non potrà mai accedere alle risorse che noi abbiamo, ma che neppure sa di valere tanto!- esclamò, accorato, indicandogli accorato le grandi vetrate.
Resosi conto che diversi studenti, ed in particolare delle ragazze, lo stavano fissando accigliati o semplicemente sorpresi, si affrettò ad abbassare il tono della voce.
-Ancora una volta vi devo chiedere scusa. Sto rendendo il vostro primo giorno di Università un vero incubo-

SPOILER (click to view)
Ok, il Charlie è inquietante :O_o:


Sì, ci rifilavano l'halibut in mensa, bleah. Però di solito dopo c'era la cioccolata *W* (ricordi di tipo dieci anni fa, ormai. 'Azzo, son vecchia XDD)


 
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MrsGray}
view post Posted on 25/11/2009, 00:47




[Casey Casem]

Gli sorrise con tenerezza.
''Beh io veramente...Non saprei. Mio padre mi ha più volte sollecitato a seguire le sue orme, ricordandomi che con i miei disegni gli sarei davvero molto utile, ma sinceramente, non mi ci vedo al suo fianco...Vorrei dedicarmi a qualcosa di più 'libero', senza vincoli di alcun genere.'' ridacchiò, non proprio certo di essersi spiegato bene.
Assistette ai repentini cambi di umore di Charles senza battere ciglio. Fremette alla sua ultima, appassionata considerazione. Si aspettò di vederlo piangere, ma non accadde. Quello commosso era lui. Una lacrima dispettosa oltrepassò la barriera delle ciglia e scese imperterrita lungo la guancia. La asciugò in fretta con una manica, sperando che Charles non l'avesse vista. Non aveva ancora capito perchè i drammi degli altri lo toccavano molto di più dei suoi, che, anzi molto spesso lo lasciavano indifferente. Cercando di nascondere l'incrinazione nella voce, parlò al giovane, con calma: ''Non dovete chiedere scusa per la vostra nobiltà d'animo, Charles. Vi ho giudicato troppo presto e me ne rammarico. Anzi sono io che vi devo delle scuse per come vi ho apostrofato poco prima.''.
SPOILER (click to view)
Vabbè dai solo un pochettino xD Ma mi fa tanta tenerezza <3 Povero Charlie Boy *_*

Cioccolata =ç= Ma con l'halibut...o_o xDDD

Ma nuoo xDD Forse poco più grande di me ù_ù *io me li immagino tutti più grandi di me, sì xD*


Edited by MrsGray} - 25/11/2009, 12:46
 
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Nymph.
view post Posted on 27/11/2009, 23:40




{Charles Hackabout-Edwards.

Lo ascoltò con attenzione, mentre puliva distrattamente gli occhiali con un lembo del maglione.
-Casey, lo so bene che non è facile, perché ci sono passato anche io- lo apostrofò, con tono insieme cortese ed inflessibile; -ma imponetevi. No, forse "imporsi" non è il termine giusto…- mormorò, rivolto più a sé stesso che al ragazzo. -Fate valere le vostre ragioni, ecco. Questo è più adatto. E' difficile quando si tratta della propria famiglia, e specialmente di padri. Non so, in effetti la mia esperienza personale non è delle più esemplari; ma voi provate lo stesso a parlare con vostro padre. Da come ne parlate, dev'essere un uomo gentile, o come minimo comprensivo. Il che mi sembra già una cosa meravigliosa- gli sorrise, nostalgico, e forse un poco invidioso. -Di cosa si occupa, per volervi accanto a sé nel lavoro?-
Cosa fai, piangi?, pensò, leggermene incredulo, vedendo il ragazzo che, furtivo, si portava la manica al viso.
Fece spallucce. Al di là di tutti quei bei discorsi, non solo interessanti come contenuti ma proprio belli da ascoltare, non è che gliene importasse poi molto, dato che, almeno per il momento, non ne vedeva concrete possibilità di realizzazione. Certo, sarebbe stato davvero bello che tutti potessero avere accesso all'istruzione, ma Charlie classificava questi concetti sotto il terzo periodo ipotetico, quello dell'irrealtà. Istruzione per tutti, equa divisione dei beni tra le varie classi sociali. E voglio la pace nel mondo e gli uccelli fanno cip.
-Non dovete scusarvi. So bene che posso apparire scontroso, spesso. E probabilmente è perché lo sono. Non mi importa di essere popolare o farmi amici gli altri studenti o essere attorniato da una marea di ragazze adoranti- gli spiegò, sereno. -Voglio dire, io sono qui per studiare. Se vogliamo sbilanciarci un poco, l'Università è quasi un luogo di lavoro. Niente distrazioni, quindi-.
Si guardò attorno; ormai i corridoi erano quasi vuoti, tutti erano andati a lezione. -Ecco, l'unica cosa che detesto dell'università- gli sussurrò con aria complice, quasi fossero due bambini. -Altra gente- alzò gli occhi al cielo, davvero scocciato. -Per carità. Se potesse esistere una forma di istruzione privata anche a questi livelli...-
 
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